Vecchia e sempre attuale discussione.
Io da sempre vedo le cose in un solo modo:
io regato sempre e solo misurandomi con mè stesso.
'Godo' per una manovra ben fatta e sono costantemente attento ai MIEI errori ed a quelli del mio equipaggio. Mi impegno sempre al massimo, e l'unica classifica è quella nella mia testa. Chiaramente, sia ben chiaro, come tutti voglio vincere

! ma mai contro qualcuno. Di furbate ne ho subito a quintali ma poi con il tempo ho accettato che se decido di misurarmi con regatanti della domenica,accetto quel livello; se accetto di regatare con i furbetti senza combatterli,protestandoli, accetto il risultato e non mi lamento. La cosa che invece proprio non sopporto è il tentativo di condizionare al ribasso il livello da parte di coloro che alle regate da circolo non vogliono impegnarsi. Credo sia ingiusto spingere ad un abbassamento del livello per potere aumentare il numero degli iscritti ad una regata, bisogna invece , a mio parere, stilare due classifiche chi si vuole e può impegnarsi e che si misura al meglio delle sue possibilità, esaltando,incoraggiando e premiando l'impegno, ed una classifica per chi invece fà la regata solo come pretesto per uscire e divertirsi con gli amici e premiando la goliardia,il divertimento e forse un giusto approccio filosofico.
P.S. l'ultima regata a cui ho partecipato tutti hanno deciso di navigare fuori dalle dodici miglia io l'unico a rispettare la regola; passata l'arrabbiatura,qualcuno ha pensato bene a farmela ravvivare definendomi 'strunzo' (traduco, in napoletano significa più scemo,poco furbo che il 'cattivo' cacchina nordico), perché nessuno poteva provare la cosa, e poi c'era un tacito accordo a non essere 'pignoli', alla fine,come ciliegina,qualcuno ha pensato bene di mettere in dubbio la mia parola, insinuando che la mia fosse stata una scelta 'strategica'.
Ma queste sono le cose degli uomini, e i velisti non si salvano certo.

B.V.