Don Ciccio
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Velocita' barche a vela
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helvetica' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da mindbomb
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helvetica' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da straorza
spannometricamente la velocità critica di uno scafo dislocante uò essere calcolata con la formuletta 2 x radicequadrata lunghezza al galleggiamento .
è una formula empirica , non precisa , ma che da un'idea abbastanza verosimile .
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Grazie straorza; ma l'onda di prua e quella di poppa che significato hanno? E che cosa ci possono raccontare a proposito della velocità critica?
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Dal link su wikipedia:
(...) possiamo affermare che la resistenza all'avanzamento dipende principalmente dall'attrito superficiale della carena e dalle onde da essa prodotte. Con l'aumento della velocità lo scafo, nello sforzo di aprirsi una strada nell'acqua, genera (...) onde trasversali che sono perpendicolari alla rotta dello scafo. (...)Esse diventano più lunghe (come distanza tra due creste successive) e più alte man mano che la velocità aumenta, tanto che, una volta raggiunta la massima velocità, lo scafo finisce con l'essere sostenuto da una sola onda che ha la sua cresta sotto la prua e la cresta successiva sotto la poppa, vale a dire da una onda che ha la stessa lunghezza dello scafo. Il superamento di questa velocità provocherebbe un'onda più lunga dello stesso scafo e questo di conseguenza, finirebbe con la sua estremità poppiera nel cavo dell'onda perdendo così il necessario sostentamento e quindi il giusto assetto, con conseguente rallentamento.
Non è facilissimo da intuire, ma qualcosa credo di aver capito.
O no ?
Io sono Don Ciccio, e rispetto tutti: anche gli stupidi.
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09-05-2007 17:43 |
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