Citazione:Sailor ha scritto:
Io per entrare all'ormeggio, prima di accostare per il mio pontile, alla Cala di Palermo, usavo scontrare il timone circa 30° e procedere fino a quando la barca non sentiva il timone. A questo punto portavo la barra al centro e con un filo di motore entravo, sperando che nessuno mi fermasse
Vediamo se ho capito: ovviamente entravi in porto di prua; all'altezza del pontile innestavi al retro (a giri sostenuti?) e scontravi il timone di 30° attendendo che cominciasse a sentirlo; quindi scendevi di retro lungo il pennello con barra al centro ed un filo di motore; toglievi motore ed entravi al tuo posto.
Quello che non mi torna è che prima che inizi a sentire il timone la barca mi ha girato per almeno 60° recuperarla poi è ovviamente possibile ma richiede molto spazio. Dalla foto che mandi in effetti in testa al pontile di spazio sembra ce ne sia, ma purtroppo non è sempre così.
Comunque: ringrazio tutti per il 'sostegno psicologico'. Mi pare di capire che in assenza di vento laterale e con molta pratica quello che oggi mi sembra impossibile diventi solo complicato e molto limitato ma fattibile. Continuerò ad insistere anticipando l'effetto evolutivo nella posizione di partenza e mettendo retro 'allegra' iniziale, con timone leggermente scontrato, per poi toglierla appena allineato e procedere sperando di non essere disturbato e di non aver sottostimato l'abbrivio necessario ad avvicinarmi alla banchina.
Per quanto riguarda l'oggetto del post deduco che tre pale sono meglio di due ma solo in modo del tutto trascurabile; qualcosa di meglio fanno le eliche maxprop e similari, ma il limitato beneficio ottenuto potrebbe non giustificare la spesa.
Quanto alle barche ingovernabili: effettivamente avendo molta acqua prima o poi il timone lo sente anche la mia. Solo che per ormeggiare di poppa mi serve una rada libera! In alternativa (ma non proprio tale visto che il cerchio non sarà mai stretto ma si allargherà sempre parecchio per lo scaroccio) potrei intrattenere gli ormeggiatori girando su me stesso come un cane che cerca di mordersi la coda finché non sente il timone