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Ci facciamo la randa a soffietto?
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Mario Falci Offline
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Messaggio: #22
Ci facciamo la randa a soffietto?
Citazione:frapik ha scritto:
Complimenti di nuovo..
Appena hai fatto un po' di prove, tienici informati sulle differenti regolazioni/performace alle varie andature.
Qualcosa ho cominciato a capire. Inserisco le mie impressioni che ho già pubblicato sul sito della Diecipiedi.
'Quando abbiamo alato le barche c'era un po' di vento ed ho voluto provare la vela con una mano di terzaroli. Andava bene ma meno degli altri che avevano vela piena. Abbiamo prima fatto un giro di prova per capire il percorso di regata. Prima della partenza ho tolto la mano di terzaroli ed è accaduto l'inghippo: non riuscivo più a distendere completamente la vela. Pur cazzando a ferro la drizza non sono riuscito. Poi ho scoperto che una cimetta interna che regola il twist si era incastrata. Comunque ho trovato la soluzione: tagliare una striscia di 10cm ed accorciare l'ala in modo da avere spazio sotto per distenderla. In questo modo potrò sempre cazzare bene e distendere come si deve il tessuto. Diminuirò di poco gli 8mq attuali.
Ho notato anche che attualmente le stecche scorrono di qualche millimetro in balumina, sembra una stupidaggine ma ciò si traduce in un profilo non perfetto. Infine ho parlato con lo studio di Lodigiani e probabilmente il giusto angolo di attacco è tra i 5 e gli 8 gradi, io in regata cercavo i 15 gradi che va bene per il profilo quando è simmetrico..
Andiamo al rendimento:
1) la barca stringe bene, infatti facevo lo stesso angolo del primo in regata.
2) velocità attuale di bolina inferiore a quella dei primi tre partecipanti al raduno di Sestri presumibilmente perchè il profilo ancora non è perfetto e perchè l'angolo d'attacco che uso è sbagliato.
3) velocità al traverso/poppa superiore ( secondo me)a quella degli altri ecc. credo perchè uso sempre la modalità laminare e non la semplice spinta sul tessuto.
4) indispensabile avere un segnavento perchè l'ala non da indicazioni sul cambio di direzione del vento o altri segnali tipici delle vele non steccate.
5) la compensazione dell'ala (area a prua dell'albero) ha aspetti positivi come quello di essere meglio disposta di poppa agevolando le strambate ( probabilmente diventeranno un ricordo le straorzate) e non ti fa sentire molto la scotta di randa ( per cui ti dà un falso senso di sicurezza) ma al contrario è molto più sensibile alle onde che fanno ondeggiare l'ala disponendola con angoli a caso rispetto il vento e facendo improvvisamente diminuire la velocità. Quando arriva l'onda (con poco vento) è meglio tenere il boma direttamente con le mani
6) grande senso di sicurezza per il fatto che l'ala si dispone anche a 180 gradi (con baluminina tutta verso prua) sventando eventuali raffiche di poppa e può prendere due mani di terzaroli in navigazione oltre al fatto che si può ammainare.
7) velocità di montaggio avendo boma incorporato e non avendo strallo e sartie.

O dio, il tuo mare è cosí grande e la mia barca cosí piccola.
11-10-2013 05:24
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