Timonare in poppa (al meglio)
Ragazzi, ho l'impressione che (come ci succede spesso) stiamo guardando lo stesso film seduti su poltrone differenti in una sala circolare!
Adesso provo a spiegare meglio il film che vedo io:
Prendiamo ad esempio la tabella delle VT inserita da Ein e invece di focalizzarci sul punto in cui il reale passa da 6 a 8 nodi vediamo di valutarla più in generale.
E' necessaria una premessa: la tabella è riferita ad un dislocamento medio/leggero, più reattivo alle variazioni di intensità del vento, non rappresenta appieno la parte centrale del range della barche di dislocamento medio.
Ma tant'è, teniamone conto, e utilizziamola per esempio.
Nella parte dell'area dei venti leggeri la tabella evidenzia che:
Per intensità di reale di 3,4,5,6 nodi l' angolo di migliore vmg è 141°.
Per intensità di reale di 7 nodi l'angolo diventa 142,5° (+1,5°)
(questo dato approssimato proviene da una mia arbitaria estrapolazione
tra i valori 6 e 8 nodi)
Per intensità di reale di 8 nodi l'angolo ottimale di vmg diventa 144° (+1,5°).
Insomma quest' area, esaminata in modo complessivo, evidenzia oggettivamente un angolo ottimale di vmg essenzialmente stabile con una variazione complessiva (dal minimo al massimo del range) di appena 3°.
Da un punto di vista pratico, anche per la difficoltà oggettiva di effettuare effettive variazioni di rotta di 1.5°, non mi sembra azzardato dire che, in questa situazione la barca in questione dovrebbe avanzare in rotta diretta, con un angolo al reale intorno ai 142° limitandosi a regolare le vele nelle limitate variazioni di intensità del reale.
( tra l'altro nella pratica, generalmente, in condizioni di vento leggero le stanche e i rinforzi si limitano a variazioni di intensità di +- 1/1.5 nodi. Altro sarebbero ovviamente salti di intensità più significativi e magari stabili che, quelli si, richiederebbero delle variazioni di conduzione. ).
Dopo gli 8 nodi, per questa barca, inizia la transizione verso l' area dei venti medi dove ad un aumento di un nodo di intensità del reale iniziano a corrispondere significativi cambi dell' angolo al reale.
Per questa barca quest'area inizia a 8 nodi, per altre 1 o 2 nodi dopo
ma tant'è, trattasi di una zona di cambiamento.
Qui si che occorre adottare la tecnica di poggiare nei rinforzi e orzare nelle stanche ( abbinandola alla tecnica del famoso Tom di conduzione per VT che sostanzialmente richiede che prima di poggiare si raggiunga la nuova VT e che, prima di orzare si spenda la VT eccedente sul precedente angolo ).
Questo è il film che vedo io, ma come al solito resto comunque interessato a conoscere altri punti di vista.
@tiger
vento apparente
hai ragione e me ne scuso, ho riletto il mio scritto e, effettivamente è male interpretabile. Intendevo invece evidenziare che, a parità di intensità del reale, se si poggia diminuisce l' intensità dell' apparente.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-10-2013 00:30 da shabrumi.)
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