Citazione:bullo ha scritto:
Bullo è il mio cogmome. Stavo spiegando come porto lo spi da sempre.
Vi sembra strano. Qualche regata l'ho fatta e purtroppo c'era sempre quello con la scatta dello spi in mano, è seccante dirgli non mi serve e allora gli dico stai fermo che te la chiamo io. Vedi il problema è che porto lo spi sempre al limite dello sventamento quello li si mette paura che io lo perda e comincia a cazzare la scotta io orzo e quello mi cazza ancora la scotta e così non va bene.
Se propio volete darmi una mano invece dello scotta manovrate il braccio com poco vento si può fare i movimenti sono dimezzati.
Mai avuto strumenti a bordo solo la bussola il segnavento. Su certe barche ci sono li ho visti non servano a nulla ritardano troppo. Sulle barche grandi è importante imvece sapere la velocità nave, si sentono meno le accellerazioni e serve un buon solcometro.
Le polari? Non sempre sono veritiere.
Lo spi è un'opppppppinione.-
Bullo...

da come ti esprimi è evidente che sei un velista di esperienza, però le tue semplificazioni non aiutano le argomentazioni in atto.
Tener ferma la scotta e lavorare di timone si fa o in crociera o se per caso a bordo hai un tailer che non sa fare il suo lavoro e da quanto racconti è il caso tuo.
Lavorare con il timone, soprattutto con poco vento, frena la barca e procedi inutilmente a zig zag.
Lavorare con la scotta serve a ridurre i movimenti con la pala e restare con la prua sui target.
Polari sbagliate? Non più di tanto, diciamo a volte approssimative, se sono del progettista o dell'orc, però se sono di tipo sperimentale sono perfette, sicuramente meglio delle sensazioni pratiche del 99% di noi velisti.
Ovvio che nella conduzione illustrata da Einstein sono d'obbligo le premesse:
-Barca a dislocamento medio
-Polari corrette
-Tailer che sa fare il suo lavoro