deke
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La portanza
L’equazione di Bernoulli viene spesso usata per spiegare la generazione di portanza, in quanto si presta a essere compresa da chi mastica poco o niente di matematica avanzata (la fluidodinamica in linea di massima è a base di equazioni alle derivate parziali).
L’equazione di Bernoulli (che storicamente si conosceva anche prima della nascita di Bernoulli stesso) è una forma estremamente semplificata delle equazioni di Eulero (che sono a loro volta una semplificazione delle equazioni di Navier-Stookes in cui non si considerano gli effetti viscosi). L’equazione di Bernoulli si limita a considerare la conservazione della quantità di moto lungo una linea di flusso ma trascura numerosi effetti (è il prezzo da pagare per avere un’equazione semplice).
Tutte queste equazioni sono state ricavate a livello teorico nel ‘700 e sono quindi difficili da far comprendere a livello divulgativo, la “teoria del cammino più lungo” (quella già illustrata da einstein) è la più usata per far capire come fanno a volare gli aerei, ma come già detto questo modello fa acqua da tutte le parti, però ha il pregio di essere di facilissima comprensione.
Ci sono anche altri modelli per spiegare questo fenomeno, uno è quello della circolazione che sebbene a livello matematico funzioni abbastanza bene, a livello logico porta a situazioni che sfiorano il paradossale.
Due parole su altri due nomi emersi:
-Effetto Coanda: dando un occhio alla formula ci si rende immediatamente conto che nel caso dell’aria intorno a una vela a livello quantitativo sono briciole
-Teorema di Kutta: è una formula astratta che fornisce una stima della portanza, ma allo stesso tempo fa forti semplificazioni, in quanto trascura la resistenza, l’attrito, la viscosità e lo strato limite. E francamente non so cosa abbia capito ZK della portanza guardando quella formula…
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27-01-2014 17:53 |
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