Citazione:Gundam ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Scusa se non ho letto attentamente prima.
Allora si potrebbe dire che, seguendo le leggi della dinamica, la portanza non è altro che una REAZIONE ad una AZIONE provocata dall'ala, cioè una deviazione del flusso che da sopra l'ala viene deviata verso il basso.
Da cui si potrebbe dedurre che, sopra l'ala l'aria accelera perché la pressione si riduce, quindi, contrariamente a quanto appreso, la depressione sopra l'ala non è conseguenza della velocità relativa tra l'ala e l'aria, ma dell'accelerazione verso il basso che l'aria subisce.
ciao
Stando al tuo ragionamento, il valore della portanza non sarebbe funzione della velocita relativa....
Non ho capito bene a chi devo rispondere ma non importa...
Cerco di spiegare meglio il 'mio' modo alternativo di vedere il problema. Per semplificare mettiamoci nel sistema di riferimento del fluido all'infinito PRIMA che arrivi l'ala e non consideriamo la gravità (supponiamo, per esempio, che stiamo trattando un timone visto dall'alto). Il campo delle velocità delle molecole prima dell'arrivo dell'ala è totalmente isotropico tanto che la loro media vettoriale è nulla.
L'ala che si muove fa in modo di distorcere attraverso le collisioni con le singole molecole il campo delle velocità scambiando quantità di moto; se in particolare l'ala possiede asimmetria, il campo della velocità delle molecole può acquisire una componente perpendicolare al moto dell'ala. In questo caso l'ala, per 'banale' conservazione della quantità di moto, non può altro che acquistarne una uguale e contraria, effetto comunemente chiamato portanza.
Altra cosa su cui meditare: specialmente nelle teorie che trattano campi di grandezze è spesso difficile/inutile cercare di trovare un nesso causa/effetto. La depressione sopra l'ala e l'accelerazione netta dell'aria verso il basso sono un tipico caso. I due fenomeni sono concatenati, si può dire che uno è la causa e l'altro l'effetto? Bo???? Come nel caso geostrofico il vento in una certa direzione e la bassa pressione da un lato; i meteorologi teorici non vi diranno mai quale è la causa e quale l'effetto.
Guardate che la visione 'microscopica', come ho già cercato di spiegare, rende tutta una serie di fenomeni e concetti della fluidodinamica più semplici da capire anche se estremamente più complicati da descrivere quantitativamente. Un esempio è la legge d'Archimede ma anche l'attrito e la pressione. Per esempio la definizione di pressione (che NON ha niente a che fare con Bernoulli!) pare banale ma non lo è per niente: come mai se p è definita come una forza (vettore) diviso una superficie (scalare) non è essa stessa un vettore? Un vettore moltiplicato (o diviso) per uno scalare è sempre stato un vettore da quando mondo è mondo!
Come al solito devo scusare la mia distorsione professionale...
Daniele