L’ho già scritto altre volte, negli anni, lo ripeto per quel che serve.
Per lavare gli scambiatori (per intenderci quelli del circuito primario o quelli del raffreddamento diretto, nei quali circola solo l’acqua di mare), posto che all’interno ci sono solo depositi di sale, basta l’acqua fresca, e ci sono due modi.
Primo, si prende la manichetta dell’acqua di banchina, ci si mette in fondo un rubinetto regolabile (si può anche regolare il flusso direttamente dal rubinetto in banchina, ma averlo a portata di mano è più comodo), si apre poco l’acqua dalla banchina.
Si chiude la presa a mare, si toglie il tappo del filtro dell’acqua di mare, ci s’infila il rubinetto della manichetta, si accende il motore e si fa fluire quel tanto di acqua dolce che basta affinché il filtro resti sempre colmo.
Si fa girare una mezz’ora o un po’ di più e lo scambiatore è pulito; si ripristina il tutto.
Secondo, a presa a mare chiusa, si stacca il pescante dalla presa, ci s’innesta un tubo di prolunga che arrivi fino in fondo al serbatoio dell’acqua dolce di bordo, si fa partire il motore e si fa girare come sopra.
Con la manichetta del pontile, si rabbocca in continuo il serbatoio dell’acqua dolce di bordo.
Si ripristina tutto ed è finito.
Nessun timore per le impurità, perché tutto passa dal filtro.
L’aceto si risparmia per condire l’insalata, unico uso corretto.
Se parliamo dei fasci tubieri (quelli del circuito secondario, dove circola acqua dolce e additivo), si svuota il circuito aprendo il rubinetto del punto basso, si ripristina con acqua e liquido specifico per la pulizia dei circuiti, si fa girare il motore una mezz’oretta, si svuota di nuovo, si ricarica con acqua fresca e si fa girare poco più di cinque minuti, ripetendo quest’ultimo lavaggio due o tre volte.
Si ripristina la miscela acqua additivo, si fa girare qualche minuto, si spegne e si attende una decina di minuti, si ripete quest’operazione per due o tre volte, affinché dal circuito escano eventuali bolle da’aria; la prima volta che si riaccende il motore, dopo i lavaggi, si controlla il livello del liquido.
In alternativa, si smonta, eccetera.
Avendo il boiler in serie al motore, nelle operazioni suddette si tiene conto anche del circuito di riscaldamento che fa parte integrante del circuito secondario di raffreddamento e si controlla che si svuoti e si lavi anche quello.
Il tutto è semplice, economico, per certi versi divertente, ma lungo.