25-02-2012, 19:28
Nell'ultimo numero di 'Vela', c'è un interessante articolo di M. Picco dove afferma:' Non è lo spigolo che fa diventare una barca veloce, ma è una barca veloce che ha bisogno dello spigolo' e poi ' Un piano velico moderno produce una spinta tale che la carena ha bisogno di maggior volume alle estremità per non affossarsi nella scia che essa stessa genera', spiegando che le barche moderne da regata sono diventate così veloci da richiedere più superficie bagnata per non cadere vittima dell'attrito. Poi, pensando alle carene plananti delle barche a motore, spiega il perché sulla lunghezza dello spigolo: ' Il vero vantaggio di avere lo spigolo lungo, da poppa fino a prua, si apprezza a barca sbandata, perché i flussi d'acqua scorrono con velocità e pressioni diverse sul fondo dello scafo e sulla fiancata; nella zona in cui entrano in interazione, generano delle resistenze. Quindi è meglio separarli'.
Alla fine, conclude, che se nelle barche da regata lo spigolo (più o meno lungo) è diventato indispensabile, in quelle da crociera, probabilmente, è inutile, anzi dannoso, poiché aumenta la superficie bagnata di carena.
ciao
Alla fine, conclude, che se nelle barche da regata lo spigolo (più o meno lungo) è diventato indispensabile, in quelle da crociera, probabilmente, è inutile, anzi dannoso, poiché aumenta la superficie bagnata di carena.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
