RE: agm o acido libero? (ancòooraaa?)
Ho scritto:
-----
...Non e' possibile quindi alimentare direttamente un inverter senza avere almeno una piccola batteria collegata ai morsetti dell'alternatore,...
-----
Non ho detto una cosa esatta e quindi mi correggo, esiste un'altra possibilita' (che forse e' quella che Gianguido.brunetti ha adottato nel suo impianto) e cioe' di separare l'alimentazione del quadro motore dal circuito dell'alternatore e ricavarla direttamente dalla sua batteria (quella di accensione) lasciando la sola uscita dell'alternatore collegata all'inverter. In questa configurazione, tramite la spia "alternatore" del quadro, arriva corrente sufficente per l'innesco della magnetizzazione, l'alternatore fornisce la sua corrente all'inverter e si limita grazie alla presenza (sicura, sono tutti fatti cosi') dei condensatori d'ingresso dell'inverter, tutto funziona.
Il difetto di questo sistema sta nel fatto che spegnendo accidentalmente l'inverter a motore acceso non vi e' piu' il carico per l'alternatore e i suoi diodi si possono danneggiare per sovratensione e rimane il fatto che l'inverter non puo' essere usato per altri servizi senza motore in funzione non avendo una sua batteria di alimentazione, per poterlo fare necessita di commutare il suo ingresso verso le batterie (e spegnere il caricabatterie).
Comunque esistono in commercio apparati che, collegati all'uscita dell'alternatore senza altre modifiche, assolvono alla stessa funzione di questa complessa catena senza i suoi inconvenienti, uno di questi prodotti e' rivenduto anche da una delle aziende con cui AVD ha convenzione e la sua applicazione e' molto piu' semplice con costi inferiori (si tratta dei "Caricabatterie DC/DC" o, con altro nome commerciale "Alternator to Battery Chargers").
Andros, condivido la tua opinione.
Il lavaggio di ripristino suggerito e' quello che tanti anni fa facevano normalmente gli elettrauto quando riparavano le batterie (che a quell'epoca avevano la parte superiore annegata nel catrame e, costando molto care, non si buttavano via), dopo aver sostituito l'eventuale cella in cortocircuito (era facile, bastava fondere il catrame, staccare i contatti della cella guasta, estrarre il pacco degli elettrodi, inserirne uno nuovo, ricollegare gli elettrodi e colare nuovo catrame) dovevano fare questo trattamento per riportare tutte le celle allo stesso stato di efficenza.
E' un metodo senz'altro efficace ma rischioso per chi non ha manualita' o non adotta adeguate cautele (guanti, occhiali di protezione e abiti che si possano "sacrificare").
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-05-2014 15:38 da IanSolo.)
|