26-05-2014, 17:29
(26-05-2014, 17:19)kawua75 Ha scritto:(26-05-2014, 16:13)kermit Ha scritto: La chiglia vi abbandona all'improvviso per urto violento con un container durante una burrasca e di notte, siete in pozzetto legati all'ombelicale , la barca si rovescia all'istante, avevate il giubbotto di salvataggio e vi ritrovate spinto in alto sulla tuga, provate ad uscire ma urtate le draglie, dovete quindi nuotare verso il basso per scavalcarle e sganciarvi dalla barca, la zattera è nel gavone ecc ecc direi un incubo.
Ho fatto il corso Isaf sulla sicurezza e ne abbiamo parlato ma ora dopo l'incidente del first 40.7 in Atlantico questa cosa è di attualità, sto ripensando a molte cose in barca, ci sono tante riflessioni da fare........
C'è ben poco su cui riflettere in casi così estremi, pur avendo preso tutte le giuste precauzioni, pur avendo seguito tutti i protocolli, se ti trovi a testa in giù in men che non si dica sei semplicemente fottuto!
Appunto, c'è poco da girarci attorno.
Solo il tempo che riesci a capire cosa è successo ed è già troppo tardi.
Tra l'altro credete che un crocierone galleggi capovolto tanto da potervi entrare? Per di più con un buco nella pancia che fa uscire l'aria con l'acqua che entra da ovunque, tambuccio in primis?

Se pure riesci ad abbandonare il relitto ti trovi da solo in mezzo al mare, senza neanche aver avuto il tempo di prendere l'epirb.
