27-05-2014, 12:21
Quando disalberai la mia bella, di notte, con vento e mare a metà strada fra il Tino e la Giraglia ho temuto che il movimento alternato dell'albero in acqua e lo scafo potesse procurarci un danno all'opera viva tale da farci colare a picco. Avevo il fondato timore che la barca potesse affondare, ricordo che una delle prima cose che dissi all'equipaggio fù di liberare la zattera e portarla a poppa pronta all'uso.
Cosa intendo? Che se si ha il seppur minimo dubbio che qualcosa possa andare storto (tipo acqua che entra a bordo e non si sa da dove, vibrazioni sospette allo scafo..), la prima cosa da fare è preparare la zattera ad un uso veloce.
Nel caso in cui la deriva ti molli al volo senza preavviso e ti ritrovi in pochi secondi con l'albero appoggiato in acqua credo che si possa fare davvero poco. Dovessi scegliere fra imparare bene bene una metodologia operativa ed avere il sangue freddo improvvisarne una ..mi augurerei mille volte la seconda!
Cosa intendo? Che se si ha il seppur minimo dubbio che qualcosa possa andare storto (tipo acqua che entra a bordo e non si sa da dove, vibrazioni sospette allo scafo..), la prima cosa da fare è preparare la zattera ad un uso veloce.
Nel caso in cui la deriva ti molli al volo senza preavviso e ti ritrovi in pochi secondi con l'albero appoggiato in acqua credo che si possa fare davvero poco. Dovessi scegliere fra imparare bene bene una metodologia operativa ed avere il sangue freddo improvvisarne una ..mi augurerei mille volte la seconda!
