27-05-2014, 14:51
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-05-2014, 14:51 da Franzdima.)
Senza chiglia non puoi orzare, la barca è ingovernabile. Provate a sfilare la deriva da un laser in bolina ed avrete un'idea. Poi quando si è in navigazione col mare mosso il rumore di una porta che sbatte fa a pensare a tutto fuorché che si sia squarciato lo scafo. Il tempo di capire e ci sono 5000 litri d'acqua e l'albero è a 90°. 
Dai ragazzi, non c'è una manovra corretta. E' come se in curva in autostrada si becca uno contromano.
Nonostante i plasticoni costruiti non a regola d'arte, non è un incidente che capiti così tanto spesso e, quasi sempre, ci sono state importanti avvisaglie prima del disastro.
Generalmente ci sono stati degli impatti precedenti, retti talmente tanto bene dalla barca che la gente continua a navigare, poi, come osservato da Davide, col tempo l'acqua si infiltra, la chiglia pompa e alla fine strappa tutto.
Però una barca in perfette condizioni che perde la chiglia è un caso più unico che raro e spero che Davide possa confermarlo.
Poi io, da armatore di crocierone, sono il primo a sostenere che queste barche vadano usate per quello che sono, nessuno farebbe mai la Dakar con una Polo, così è errato andarsi a cercare le situazioni da "Orso" con i soliti plasticoni.
Insomma, è tutta prevenzione.
Se si becca una secca e si perde la chiglia di colpo vuol dire che l'acqua è profonda non più di un paio di metri, quindi di lì a poco si tocca.
Se invece la chiglia resta attaccata si dà fondo all'ancora e si valuta il da farsi, raggiungendo il porto più vicino od abbandonando la barca.
E' ovvio che se impatto in Sardegna e voglio tornare in Liguria con 35 nodi di Maestrale per riportare la barca a casa un po' me la sono andata a cercare.
Come dicono gli aviatori, poi, la sicurezza assoluta si ha con tutti gli aerei a terra

Dai ragazzi, non c'è una manovra corretta. E' come se in curva in autostrada si becca uno contromano.
Nonostante i plasticoni costruiti non a regola d'arte, non è un incidente che capiti così tanto spesso e, quasi sempre, ci sono state importanti avvisaglie prima del disastro.
Generalmente ci sono stati degli impatti precedenti, retti talmente tanto bene dalla barca che la gente continua a navigare, poi, come osservato da Davide, col tempo l'acqua si infiltra, la chiglia pompa e alla fine strappa tutto.
Però una barca in perfette condizioni che perde la chiglia è un caso più unico che raro e spero che Davide possa confermarlo.
Poi io, da armatore di crocierone, sono il primo a sostenere che queste barche vadano usate per quello che sono, nessuno farebbe mai la Dakar con una Polo, così è errato andarsi a cercare le situazioni da "Orso" con i soliti plasticoni.
Insomma, è tutta prevenzione.
Se si becca una secca e si perde la chiglia di colpo vuol dire che l'acqua è profonda non più di un paio di metri, quindi di lì a poco si tocca.
Se invece la chiglia resta attaccata si dà fondo all'ancora e si valuta il da farsi, raggiungendo il porto più vicino od abbandonando la barca.
E' ovvio che se impatto in Sardegna e voglio tornare in Liguria con 35 nodi di Maestrale per riportare la barca a casa un po' me la sono andata a cercare.

Come dicono gli aviatori, poi, la sicurezza assoluta si ha con tutti gli aerei a terra
