03-06-2014, 19:30
Se si parla nello specifico di "uomo a mare", quindi non di "come non cadere fuoribordo" che penso metta tutti d'accordo sull'essere preferibile, personalmente sono fermamente convinto che la tendenza (scuole patente, Glénans, eccetera) a voler indicare un metodo generale per il recupero dell'uomo a mare distolga da considerazioni ben più importanti, e cioè il fatto che per ogni barca/equipaggio esiste uno (o più) metodi che sono preferibili rispetto ad altri; invece voler infilare in testa alla gente "l'uomo a mare si recupera cosi'", secondo me è mille volte meglio individuare tutta una serie di azioni che possono essere eseguite, a cosa servono, e cercare di fare in modo che ognuno si faccia la propria idea delle priorità da attribuire ad ognuna delle azioni e decida come comportarsi a seconda di come navighi, barca e capacità dell'equipaggio (inclusa la memoria
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Si prende una bella lista di azioni, discuti e discuti passo per passo, cosa fai prima, cosa fai dopo, perché prima questo o poi quello... alla fine per esperienza non ci sono due persone che arrivino alla stessa successione di "metodo ottimale". E a mio avviso è veramente cosa buona e giusta e fonte di salvezza.
Certo non è un modo pratico per farci i quiz A B C D per la patente.
)Si prende una bella lista di azioni, discuti e discuti passo per passo, cosa fai prima, cosa fai dopo, perché prima questo o poi quello... alla fine per esperienza non ci sono due persone che arrivino alla stessa successione di "metodo ottimale". E a mio avviso è veramente cosa buona e giusta e fonte di salvezza.
Certo non è un modo pratico per farci i quiz A B C D per la patente.
