(08-07-2014 21:53)albodo Ha scritto: Nella vela, considerando gli utilizzi della produzione elettrica in navigazione, teoricamente potrebbe servire anche molto.
per chi vuole acqua calda, acqua dolce anche nel wc, aria condizionata, piastra a induzione, bla bla bla allora, facendo molte miglia, si usa la resistenza dell'elica per produrre energia e si usano le batterie fino quasi a scaricarle poi, se non c'è ancora vento, accendi il diesel.
le condizioni di utilizzo a vela?.
- bisogna fare molte miglia ogni giorno
- bisogna fare poche ore a motore e ricaricare in banchina
alternative valide ed alla portata di mano sono eliminare le eliche (sollevandole o usando gli idrogetti)
credo che tu stia dimenticando alcuni dettagli molto importanti.
la resistenza dell'elica esiste a prescindere dal generare energia o meno. se vuoi generare energia, la resistenza totale aumenterà in proporzione all'energia prodotta. non ci sarà alcuna energia gratis con cui ricaricare le batterie: sarebbe solamente a spese della velocità di crociera. L'acqua calda, i servizi e tutto il resto rallenterebbe la barca in aggiunta a quello che succederebbe con la sola elica, che per di più si può ottimizzare per minimizzare il drag se non utilizzata (pale orientabili, becco d'anatra ecc ecc).
In più, l'elica di propulsione non è adatta per forma e dimensioni a produrre energia, a meno di meccanismi di cambio che aumenterebbero i giri dell'asse ad un numero compatibile con i generatori, di nuovo a scapito di energia (velocità di crociera).
Lo stesso risultato si produrrebbe con molta più efficienza semplicemente calando una piccola turbina con generatore a poppa, come fanno i VOR. Quella turbina può essere dimensionata per peso e dimensioni ottimali e può essere issata a secco quando non serve.
Per quello che vale, è meglio ottimizzare ciascun sistema per il suo scopo: L'elica di propulsione deve essere efficiente per la propulsione ed il più efficiente possibile a vela (quindi con pale orientabili).