03-12-2014, 11:16
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 03-12-2014, 11:25 da IanSolo.)
La mia soluzione (non ho foto) :
ASTA: due tratti di una canna da pesca in vetroresina.
GALLEGGIANTE: un tratto di tubo arancio per scarico impiegato in edilizia riempito con le strisce di poliuretano a cella chiusa recuperato dai vecchi giubbini salvagente (cosi' non si buttano via del tutto).
ZAVORRA: cilindro di piombo recuperato dalla vecchia asta IOR andata in deperimento negli anni.
LUCE: una boetta non galleggiante del tipo piu'economico ad attivazione manuale (ad es. quelle in cui la lampadina si accende avvitando il coperchio). La base della boetta riempita in parte con spuma poliuretanica e forata per fissarla in testa all'asta. La lampadina sostituita con LED bianchi per aumentare l'autonomia. Pesa abbastanza poco in particolare in questo caso dove si usa una pila quadra da 9V in luogo delle pesantissime pile da torcia (con i LED la durata e' garantita).
ATTIVATORE: elettronico, per contatto con l'acqua mediante due viti inox nella parte inferiore dell'asta collegate con due sottili fili all'elettronica montata all'interno della boetta. Schema:
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Sensore acqua.jpg (Dimensione: 18,53 KB / Download: 28)
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Lo schema indica 6 LED, nella mia versione ne ho montati 12 disposti a raggiera per essere ben visibili.
Se la luminosita' non sembra sufficiente basta ridurre il valore delle resistenze R3, R4 ed R5.
Non c'e' alcun problema per la corrosione dei contatti quando immersa in acqua perche' certamente dureranno molto di piu' del tempo di attivazione della luce (si scarica prima la batteria).
Per l'estrazione dell'asta ho semplicemente legato un cordino alla boetta luminosa fissandolo con una robusta molletta in plastica al pulpito, gettando l'asta il cordino tira fuori la parte interna dello spezzone di canna e lo fissa alla sua lunghezza richiesta, il movimento poi stacca la molletta e tutto funziona.
L'asta e' supportata da un'esile struttura in tondino d'acciaio con il contenitore per il lato zavorrato fatto con un pezzo di tubo (bianco) da edilizia.
ASTA: due tratti di una canna da pesca in vetroresina.
GALLEGGIANTE: un tratto di tubo arancio per scarico impiegato in edilizia riempito con le strisce di poliuretano a cella chiusa recuperato dai vecchi giubbini salvagente (cosi' non si buttano via del tutto).
ZAVORRA: cilindro di piombo recuperato dalla vecchia asta IOR andata in deperimento negli anni.
LUCE: una boetta non galleggiante del tipo piu'economico ad attivazione manuale (ad es. quelle in cui la lampadina si accende avvitando il coperchio). La base della boetta riempita in parte con spuma poliuretanica e forata per fissarla in testa all'asta. La lampadina sostituita con LED bianchi per aumentare l'autonomia. Pesa abbastanza poco in particolare in questo caso dove si usa una pila quadra da 9V in luogo delle pesantissime pile da torcia (con i LED la durata e' garantita).
ATTIVATORE: elettronico, per contatto con l'acqua mediante due viti inox nella parte inferiore dell'asta collegate con due sottili fili all'elettronica montata all'interno della boetta. Schema:
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Sensore acqua.jpg (Dimensione: 18,53 KB / Download: 28)
[/hide]Lo schema indica 6 LED, nella mia versione ne ho montati 12 disposti a raggiera per essere ben visibili.
Se la luminosita' non sembra sufficiente basta ridurre il valore delle resistenze R3, R4 ed R5.
Non c'e' alcun problema per la corrosione dei contatti quando immersa in acqua perche' certamente dureranno molto di piu' del tempo di attivazione della luce (si scarica prima la batteria).
Per l'estrazione dell'asta ho semplicemente legato un cordino alla boetta luminosa fissandolo con una robusta molletta in plastica al pulpito, gettando l'asta il cordino tira fuori la parte interna dello spezzone di canna e lo fissa alla sua lunghezza richiesta, il movimento poi stacca la molletta e tutto funziona.
L'asta e' supportata da un'esile struttura in tondino d'acciaio con il contenitore per il lato zavorrato fatto con un pezzo di tubo (bianco) da edilizia.
