Finalmente qui si riparla di vela
Credo che per prendere la cappa la posizione della randa debba essere valutata caso per caso, nel senso che ogni barca ha il suo equilibrio da trovare con fiocco a collo, randa lascata al punto giusto e timone all'orza (nella mia per esempio non l'ho ancora trovato

).
Ho appena finito di leggere 'la navigazione a vela con cattivo tempo' di K. Adlard Coles, il quale riferisce di esperienze sia dirette che raccontate da amici e conoscenti, di burrasche prese sia in oceano che in mediterraneo.
In sostanza la regola è: non ci sono regole.

Dipende dalle condizioni del vento, del mare, della barca e dell'equipaggio. In genere c'è comunque una sequenza provvedimenti da poter adottare non necessariamente in strettta successione e cioè finchè possibile dovresti affrontare il mare al mascone, poi sempre avendo acqua sottovento, mettersi alla cappa, anche usando un'ancora galleggiante per limitare lo scarroccio. Infine fuggire la tempesta, con o senza freno (spera o cima filata a doppino, parabordi, bugliolo o quant'altro) in relazione allo scafo. In tal senso un certo Moitessier (l'avete sentito nominare ?) preferiva fuggire il mare (parliamo dei 40 ruggenti ed oltre) a tutta velocità con un angolo della poppa alle onde di 15-20 gradi (ma sotto il posteriore aveva il Joshua mica un bavaria


).