In caso di Burrasca...
#69
L'ho già raccontata, ma non è male raccontarla di nuovo. Eravamo a Carloforte io e Malcolm uno skipper inglese che fà charter con un Elan 43. Eravamo a fine Maggio ed eravamo andati lì per la sagra famosa del Girotonno.
Malcolm due giorni dopo doveva essere a Cagliari con la barca, perchè arrivava una coppia di clienti. Mi alzo la mattina e vedo verso nord un gruppo di nuvolette con una foschia densa. Se conosci la zona, sai che nel Golfo Di Mandas quando vedi nuvolette a nord e foschia, si prepara qualcosa di non buono, perchè è in arrivo una forte sciroccata che poi gira subito a fortissima maestralata.
Dico a Malcolm che non è il caso d'uscire, anche se non c'era nemmeno un alito di vento. Mi collego ad internet e vedo che la situazione che ci aspetta non è affatto rosea. Malcolm insiste per uscire lo stesso, anche se io tento invano di farlo desistere. Usciamo e ci accoglie uno scirocco di almeno 18-20 nodi. Fin lì nessun problema, ma noto che il moto ondoso sale paurosamente. Mettiamo 2 mani di terzaroli e riduciamo il genoa rollabile. Intanto le onde arrivano subito a 2 metri circa. Arriviamo a Sant'Antioco in vista di Capo Sperone e improvvisamente lo scirocco gira a maestrale con raffiche fortissime che arrivano anche a 50 nodi. Le onde crescono e diventano enormi. Abbiamo il mare al giardinetto e la barca diventa difficilmente governabile, perchè ci ritroviamo come in una centrifuga di lavatrice. Siamo sballottati in mezzo alle onde e c'è spuma dappertutto, un vero inferno. Per fortuna siamo a circa 4-5 miglia dalla costa e riusciamo ad avanzare un pochetto, anche se l'albero pompa maledettamente. Ad un certo punto sento uno schianto e subito dopo una fitta al fianco destro: l'albero aveva ceduto in corrispondenza della seconda crocetta! C'era un casino di sartie dappertutto: voi non avete idea che casino sia una barca disalberata. Stavo sanguinando copiosamente dal fianco destro. Con un grosso sforzo vado alla radio e chiamo un myday, myday, mentre Malcolm mette il motore a manetta verso il largo, prende le cime che ha e cerca di legare tutto il casino di cavi che c'è.
Sballottiamo come matti per circa un'ora. Alla fine compare la vedetta della Capitaneria, la quale butta in acqua un gommone e con somma fatica in mezzo all'inferno mi traggono a bordo e mi portano a Sant'Antioco. Nel frattempo Malcolm a motore lotta contro i flutti e non so come ma dopo 4-5 ore per fare 5 miglia, riesce a guadagnare il Porto Antico di Sant'Antioco. Ma io ero già in ospedale quando lui è arrivato, bello sedato e ricucito!
Insomma ragazzi, un'esperienza che non auguro a nessuno di voi!
Se fossimo stati più vicino alla costa vi giuro che ora non sarei qui a raccontarla, perchè non saremmo mai riusciti a doppiare Capo Sperone.

Tom
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