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In caso di Burrasca...
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alice Offline
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In caso di Burrasca...
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da pegaso
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Enzo_Vr
Se posso cercare di spegnere un po' di incendi, vorrei sottolineare alcune cose:

- Mettersi in panna significa fermare la barca senza chiudere le vele, tendenzialmente per essere poi pronti a ripartire immediatamente. E' del tutto evidente che questa manovra cambia se siamo sul Vespucci o se siamo su un Comet 910 ... I Coppa America quando fanno il Dial-Up sostanzialmente si mettono in panna ...

- Mettersi in cappa (o alla cappa) significa invece sistemare la velatura per indurre nella barca uno scarroccio pronunciato che comporti un sostanziale miglioramento della situazione a bordo, essenzialmente per contrastare condizioni di tempo duro che non consentono una navigazione normale ...

- Cappa secca o cappa filante son problemi che lascerei ai comandanti dei vascelli e delle navi a palo ...

- Stiamo mescolando brutalmente due cose diverse: il navigare con tempo duro e l'affrontare un groppo improvviso.


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Cappa a secco o cappa filante non li lascerei ai comandanti di vascelli, a secondo delle caratteristiche della tua barca, tipo di opera viva, tendenza orziera la combinazione di vele per la cappa puo' essere diversa, anche solo fiocco o trinchetta per uno sloop o cutter, e con mezzana o randa ridotta per lo yawl o il ketch.
L'importante e' mantenere il vento che provenga dai quartieri di prua e scarrocciare nel letto del vento per creare la remora che 'protegge' la barca, e questa e' la cappa 'filante', se non ti piace il termine, comunque usato ancora oggi, suggerisci un altro, non c'e' problema.
Oppure si puo' optare per la cappa secca, a secco di vele, fa si che la barca si disponga normalmente con il vento al traverso, rimane quindi in balia delle onde con un maggiore rollio, per quel che ne so' io e' stata descritta e utilizzata da vari autori come Adlar Coles o Errol Bruce come l'ultima ratio con venti forza 10-11 quando si pensa che il vento e' cosi forte da rischiare di distruggere le vele e danneggiare l'attrezzatura.
Ovviamente sono tutti discorsi per noi teorici, che non amo molto, preferisco parla di qualcosa che conosco per averlo provato personalmente.
Anch'io come Kermit mi sono messo alla cappa solo per fermarmi,con tempo buono ...
o forse dovrei dire piu' correttamente in panna...
Alla fine vorrei capire a chi gliene frega qualcosa della differenza, non ci sono argomenti piu' interessanti da discutere.
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ciao pegaso...intervengo a intermitttenza... Mi allineo totalmente a baladin e al suo intervento di qualche post sopra, in cui si dice che una delle cose più affascinanti della vela è proprio il linguaggio.Peccato che si vada perdendo...bv!
11-09-2008 00:10
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