il legno....( 2 )
Do un piccolo contributo anch'io: sul tipo di taglio e fibre. Il legno è molto 'anisotropico', cioè ha caratteristiche diverse a seconda della direzione delle sollecitazioni: trasversale, laterale o longitudinale. Immaginiamo un asse di cm 5x5x50, con fibre parallele ad una faccia (di testa vedremo un quadrato a righe): appoggiata l'asse alle estremità e forzata al centro, con le fibre in verticale faremo uno sforzo notevole per piegarla, con le fibre orizzontali lo sforzo sarà minore, se l'appoggiassimo di spigolo la piega seguirebbe le fibre in perpendicolare, cioè avremmo uno svergolamento laterale. Dubito di essermi spiegato, ma mi sembra abbastanza intuitivo. Tutto ciò è fondamentale in qualsiasi costruzione in legno, perchè fa capire la differenza di caratteristiche meccaniche non solo di una certa essenza, ma anche del tipo di tavola ottenuta con un certo taglio. Per fare curve accentuate occorrerà usare tavole con fibre parallele alla faccia, saranno più flessibili ma meno robuste, inoltre saranno anche meno stabili nel tempo, col variare delle condizioni climatiche (soprattutto umidità), infatti una suddetta tavola sarà ottenuta col taglio tangenziale, cioè, immaginando il tronco di faccia come un cerchio, i tagli saranno paralleli: più ci avvicineremo alla corteccia, più le fibre saranno parallele alla faccia, ma la parte centrale tenderà nel tempo ad avvicinarsi al centro 'antico' del cerchio, i lati della tavola tenderanno ad allontanarsi, la tavola s'imbarcherà, tipo 'canala di scolo', per intenderci. Ma la tentazione di usarla per la sua flessibilità sarà notevole. Poi c'è il taglio di quarto o radiale, con molte varianti: riprendendo il tronco-cerchio avremo un doppio taglio a croce, col centro comune al centro del cerchio, ed otterremo, eliminando la zona del midollo centrale, pessima, 4 tavole con le fibre perpendicolari alla faccia più larga (mezzoni); i 4 quarti (spicchi) rimanenti potranno essere tagliati nuovamente in modo radiale, per ottenere mezzoni più sottili. Il mezzone è il tipo di tavola più stabile e robusto, ma per piegarlo occorre darsi da fare non poco, usando vapore o fuoco. é il tipo di tavola più usata per le parti del fasciame a partire dal torello fino verso il ginocchio, che è la parte dello scafo più sollecitata dall'acqua, e ha anche meno curve da fare, dal ginocchio in su le tavole potranno essere via via sempre meno radiali e più tangenziali per facilitare la curvatura, ma dovranno sopportare anche sollecitazioni minori, anzi, un colpo di mare potrebbe essere ammortizzato dalla flessibilità dell'insieme.
Poi c'è il tipo di pianta, non di legno, ma dell'individuo-albero: a seconda di dove cresce, se riparato da intemperie, non si carica di neve d'inverno, non patisce siccità d'estate, se ha molti alberi vicini o è un solitario, se cresce su un pendio molto ripido, etc., le caratteristiche meccaniche del legno ottenuto saranno tremendamente diverse. Il bravo falegname dovrebbe sapere da dove arriva il legno che usa, ovviamente questo ha più importanza se si costruisce un clavicembalo o un violino, una caracca o un dragone, il risultato farà la differenza fra un troiaio clamoroso o un capolavoro.
Mi pare di avere già scritto un pò troppo, se interessa a qualcuno proverò a descrivere alcuni modi pratici per scegliere delle tavole un pò più affidabili di altre, caratteristiche dei vari legni, limitatamente alla mia esperienza di falegname e soprattuto cembalaro. Il mio sogno sarebbe costruire la mia barca, ma manca l'interazione spazio/tempo. Invidio ed ammiro disumanamente chi si accinge e porta a termine l'impresa.
BV
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