28-01-2016, 18:28
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-01-2016, 18:28 da mimita.)
Non appartengo ai guru e non vorrei nemmeno 
,ho risposto in tono leggero a delle robe che non stanno né in cielo né in terra ,in altre che non mi competono e siano giustamente frutto di giuste considerazioni come vedete non entro.
Ad esempio capisco benissimo che se uno si deve sbattere per risparmiare un centinaio di euro a prezzo di sacrifici e sbattimenti ,sia giusto che uno tagli la testa al toro e se la faccia nuova.
Il mio campo: sul diagramma ferro carbonio postato da Andros,oltre ad averci fatto l'esame , è' stata per diversi anni la base su cui si partiva sempre ed in ogni caso per studiare i cambiamenti strutturali dell'acciaio e le relative prove distruttive ,analisi metallo grafiche intervenute via via dopo relativi trattamenti termici ,meccanici e chimici.
Come ho detto in modo leggero ,ripeto : se la catena che comprate è' zincata ,qualora la sottoponeste a rizincatura ,nessun cambiamento strutturale che non sia già avvenuto nella prima fase ,potrà diminuire in alcun modo la resistenza meccanica del materiale: a 600 gradi c'è l'hanno già fatta andare e quindi.
Le operazioni di decapaggio non incidono sullo spessore del materiale,al massimo asportano la ruggine e vecchi residui,a meno che l'operatore non trovi Belen in magazzino.
Si vendono catene inossidabili molto belle,ma con carichi di rottura decisamente inferiori a quelle di acciaio al carbonio,perché tanto la loro resistenza è' di gran lunga superiore agli sforzi a cui sono sottoposte durante il loro lavoro di ancoraggio.
Convengo però ,che le zincature a caldo ( vorrei che le frequentaste ) snobbino L' individuo che si presenta con un pezzo di catena . I giannizzeri che legano ,immergono,tolgono i pezzi ed eventualmente li centrifugano odiano i lavoretti " speciali "
Per quanto riguarda i costruttori,non ho mai assistito ad uno he abbia detto che convenga " riparare " sia un ago sia un incrociatore !

,ho risposto in tono leggero a delle robe che non stanno né in cielo né in terra ,in altre che non mi competono e siano giustamente frutto di giuste considerazioni come vedete non entro.Ad esempio capisco benissimo che se uno si deve sbattere per risparmiare un centinaio di euro a prezzo di sacrifici e sbattimenti ,sia giusto che uno tagli la testa al toro e se la faccia nuova.
Il mio campo: sul diagramma ferro carbonio postato da Andros,oltre ad averci fatto l'esame , è' stata per diversi anni la base su cui si partiva sempre ed in ogni caso per studiare i cambiamenti strutturali dell'acciaio e le relative prove distruttive ,analisi metallo grafiche intervenute via via dopo relativi trattamenti termici ,meccanici e chimici.
Come ho detto in modo leggero ,ripeto : se la catena che comprate è' zincata ,qualora la sottoponeste a rizincatura ,nessun cambiamento strutturale che non sia già avvenuto nella prima fase ,potrà diminuire in alcun modo la resistenza meccanica del materiale: a 600 gradi c'è l'hanno già fatta andare e quindi.
Le operazioni di decapaggio non incidono sullo spessore del materiale,al massimo asportano la ruggine e vecchi residui,a meno che l'operatore non trovi Belen in magazzino.
Si vendono catene inossidabili molto belle,ma con carichi di rottura decisamente inferiori a quelle di acciaio al carbonio,perché tanto la loro resistenza è' di gran lunga superiore agli sforzi a cui sono sottoposte durante il loro lavoro di ancoraggio.
Convengo però ,che le zincature a caldo ( vorrei che le frequentaste ) snobbino L' individuo che si presenta con un pezzo di catena . I giannizzeri che legano ,immergono,tolgono i pezzi ed eventualmente li centrifugano odiano i lavoretti " speciali "
Per quanto riguarda i costruttori,non ho mai assistito ad uno he abbia detto che convenga " riparare " sia un ago sia un incrociatore !

Più in alto sale la .ù fa vedere il posteriore! ( De Montaigne)
