La catenaria dipende essenzialmente da quanto riesci a mettere (e mantenere) in tensione il tutto.
In parte è dovuta anche all'allungamento il quale a sua volta dipende dalla lunghezza totale della cima/fune.
Nel tuo caso per fare uno strallo serve più del doppio della lunghezza necessaria.
Oltre a questo ti serve un bel paranco per dare tensione e devi trovare dove metterlo.
Alla fine, assumendo che riuscirai a mettere tutto in forza adeguatamente, anche la migliore dyneema si allungherà e accorcerà quei centimetri che non permetteranno di eliminare la catenaria.
BV
(22-03-2016 18:27)osef Ha scritto: (22-03-2016 17:31)enio.rossi Ha scritto: Certo che la catenaria che farebbe senza strallo renderebbe impossibile l'uso di qualsiasi vela da vento da usare con andature a proravia del traverso. Però sulla resistenza dell'attacco delle crocette non avrei eccessive preoccupazioni dato che nello stesso punto ( se ho capito bene) ci sarebbe l'attacco della volante che controbilancia il carico dello stralletto. Piuttosto ci sarebbe il problema dello sfregamento del dyneema che raschierebbe di brutto l'anodizzazione o la verniciatura. Non so se le crocette sono attaccate all' estruso dell' albero con una vite ortogonale alle stesse, ma nel caso si potrebbe modificare la vite facendole un occhio anteriore per strallo ed uno posteriore per volante.
Questo problema della catenaria eccessiva però non riesco a capirlo. E' per via della drizza in tessile?
Potrei sostituirla con una in dyneema.
Per quanto riguarda lo sfregamento: hai ragione, soprattutto per l'usura dello stroppo stesso.
Comunque vedo che le perplessità di tutti, che ringrazio, ricadono ovviamente sulla tenuta delle crocette.
Pensavo che entrambe le drizze, scendendo da testa d'albero, scaricassero parecchio il tiro verso il basso.