04-04-2017, 23:38
(04-04-2017, 19:58)antongiulio Ha scritto: non voglio prendere le difese di nessuno e vi garantisco che non sono un "buonista garantista" anzivorrei solo invitarvi ad una semplice riflessione;
Vi propongo un altro punto di vista ....
Siamo d'accordo che la condanna è arrivata dopo 9 mesi dall'evento sulla base non di prove ma foto e teoremi che per quanto tecnici e scientifici siano sono sempre , senza riscontri, teoremi. Oltretutto sostenuti da un concorrente in leggero conflitto di interesse visto che è il progettista (e socio?) del cantiere Italia Yachts.
Il punto di diritto è che non è il Sig. di Blasio che deve dimostrare di essere innocente ma è la giuria che deve dimostrarlo colpevole con PROVE ovvero "FATTI" concreti che guarda caso dopo due verifiche non sono emersi. Cioe' per fare un esempio (ESEMPIO) tra nove mesi Piccoletto Dnol (farfallina se preferite) perchè in una foto ad Alassio la sua barca era troppo appoppata ... ma dai!
Questo per me sono i fatti allo stato attuale e, ripeto, sin quando non si dimostrerà, con i fatti, il contrario per me "w gli scugnizzi"
Caro Antongiulio, mi sento di condividere al 100% la generosità del tuo intervento. Tuttavia, in questo caso trascuri qualche elemento fondamentale, che getta una luce ben diversa sugli "scugnizzi", che forse non meritano neanche la tua compassionevole W.
In questo caso, infatti, non si tratta di applicare leggi della nostrana giurisprudenza, si ha a che fare con una giustizia sportiva che va al di là dello stretto merito delle ragioni o dei torti misurati sui fatti, questa giustizia va a giudicare anche i comportamenti. Nello specifico, la squalifica è ancora più grave perché ad essere condannato è stato proprio il comportamento antisportivo dell'armatore (è stata applicata la 69.1), cosa che, anche a voler essere buonisti a tutti i costi, getta un marchio di infamia davvero pesante sugli "scugnizzi". Non va trascurato il fatto che questa sentenza è stata emessa da una Giuria Internazionale, il massimo grado di giudizio nello sport della vela, che come tale è inappellabile... Quindi, per intenderci, non si tratta di una condanna di primo grado, perciò all'italiana come nulla fosse fino a che non si tramuta in definitiva, forse fra 10 anni. Qui si tratta di una sentenza definitiva, i cui atti verranno trasmessi all'autorità Nazionale (la FIV) perché questa possa prendere provvedimenti ancora più gravi nei confronti dell'armatore e/o degli altri suoi tesserati ritenuti responsabili (dalla squalifica alla radiazione).
Per questo prima scrivevo che la storia è brutta assai...
