05-04-2017, 10:59
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-04-2017, 11:00 da Marco Polo.)
(05-04-2017, 10:49)fast37 Ha scritto: il punto è questo:
ci sono 2 certificati fatti a poca distanza, e tecnicamente non sono compatibili, in pratica uno dei due è scorretto. quindi, o a bordo hanno trovato un modo per sovvertire le leggi della fisica, idrodinamica, etc etc, oppure c'era un sistema altamente proibito, qualunque esso sia. questa deduzione, confortate da prove fotografiche, è stata ritenuta sufficiente a comminare una squalifica. Non è caccia alle streghe, è ristabilire un po di correttezza,
condivido.
una cosa che mi chiedo.
ma questo tipo di approccio non puo' essere usato anche quando si vincono delle regate lunghe che dal track e dagli elementi oggettivi (tipo e lunghezza di barca e concorrenti in acqua, condizioni meteo, composizione numerosità e qualità degli equipaggi ecc ecc) sembrerebbe impossibile che accada?
solo per capire e non per riaprire vecchie vicende ma negli ultimi 2 anni mi è stato ripetuto che ci vogliono "prove oggettive" come in tribunale ed invece ora vedo che bastano delle "duduzioni tecniche".
solo per capire. dov'è il limite?
