30-04-2017, 12:57
Rapida scorsa, alla "chat"...... ma vorrei aggiungere che un VHF a bordo deve essere autorizzato con specifica documentazione e che a terra non deve esistere: ciò ha la giustificazione logica nel dover salvaguardare le frequenze e i passi di frequenza che siano secondo la miglior tecnica, ma poi esistono situazioni eccessive: i Piloti del porto di TS e gli ormeggiatori furono multati per il loro apparecchio a terra!!!. Ho saputo di un diportista che avendo comperato una barca a vela in Tirreno e portatala nel Nord Adriatico è stato fermato per controlli 2 volte...... e 2 volte multato -in quel trasferimento! - per avere un VHF non autorizzato (la chiamo autorizzazione..... ma il concetto è burocraticamente troppo celestialmente astruso per me). Negli ultimi anni la cieca burocrazia ha accettato alcune situazioni marittime ovvie (contatto via VHF terra-nave tra enti e istituzioni specificatamente marittime, derogando ?? dall'obbligo di concessione di una frequenza), ma per il diporto, reputo che sia ancora valido il concetto postale di "traffico" e di "emergenza soltanto": d'accordo qui al Nord esiste una asburgicità . non capisco perché viene pompata da solertissimi funzionari..... meridionali (osservazione filologica, non critica: per indicare chi non dovrebbe esser stato inquinato dai Teutonici!) BV
