ciao
riprendo questa vecchia discussione per integrarla e completarla.
La finitura a cera che avevo provato ha avuto più controindicazioni che punti a favore. Facilissima da applicare e rinnovare, ha di contro una durata insufficiente - andrebbe ripassata ogni poche settimane, altro che una volta a stagione
.
è bastato un mese autunnale di cure non proprio assidue a far sì che alcuni punti siano rimasti del tutto privi di finitura, il risultato sono state macchie e fessurazioni da mancata protezione, e un ingrigimento generale
.
Quest'anno ho portato a legno la barra rimuovendo tutti i residui del vecchio trattamento ("stripping") e ho utilizzato una vernice tipo "spar varnish", in particolare la blasonata Epifanes (Epifanes clear varnish extra-UV filter), a base fenolica e "tung oil".
Il risultato mi piace molto, e grazie allo spessore di vernice i difetti spariscono ed il legno viene valorizzato (secondo me), contrariamente a quello che temevo postesse accadere con una finitura brillante. sulla carta è richiesta una carteggiata leggera e l'applicazione di una mano di finitura a stagione, nella pratica vedremo.
Ecco un paio di foto (c'è anche un paracolpi in cuoio che ho messo in un punto che a fine corsa va a contatto con pulpiti e cime del paterazzo):
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Il ciclo di verniciatura della Epifanes è molto ben documentato, mi limito a descrivere qualche fase su come ho operato io, verniciando a pennello:
- servono otto-dieci mani, a circa 24h una dall'altra.
- il manufatto grezzo va finito con grana 100, non superiore. Se lo stripping si fa a macchina (tipo rotorbitale o simili) è bene dare comunque una carteggiata a mano per rimuovere i segni (come dei piccoli cerchietti) lasciati dalla macchina;
- la prima mano deve essere molto diluita (50% vernice e 50% diluente specifico)
- tra una mano e l'altra occorre carteggiare, la grana deve essere progressivamente sempre più fine ma mai oltre 220-320. Le spugnette tipo scotchbrite sono un'ottima alternativa alla carta abrasiva, si impastano MOLTO meno e si lavora più spediti;
- MAI carteggiare a mano libera (foglietto e dita per capirci) ma usare sempre un apposito blocchetto;
- lo scopo della carteggiatura è di creare un buon aggrappaggio per la mano successiva ma anche di livellare le imperfezioni e cosentire il "riempimento" degli avvallamenti. man mano che si va avanti si vedrà che le zone rese opache dalla carteggiatura, che all'inizio sono a macchia di leopardo, diventano sempre più uniformi
- le ultime mani vanno date con prodotto puro o pochissimo diluito (2% max), bisogna fare attenzione alle colature(specie se si utilizza una grana molto fine per carteggiare) ma una volta stesa la vernice "tira" in modo incredibile e non si vede più alcun segno;
- mai verniciare nello stesso ambiente dove si è carteggiato, magari pochi minuti prima... per la stessa ragione (polveri che si notano subito se inglobate nella vernice) è bene pulire il pezzo con straccio ed alcool dopo la carteggiatura e prima di verniciare;
- evitare di lavorare in ambienti umidi, rallenta l'essiccazione. io ho utilizzato un deumidificatore portatile e devo dire che fa la differenza;
- dopo le prime mani, ad un paio di giorni dall'apertura del barattolo, conviene filtrare la vernice prima di utilizzarla per rimuovere i minuscoli grumi gommosi che si formano a causa del contatto della vernice con l'aria. si possono usare i filtri in carta dei carrozzieri, o più semplicemente una calza in nylon da donna.
spero che a qualcuno facciano comodo queste indicazioni.
ciao,
Ugo