RE: Motore Elettrico
@@@ Dopotutto le grandi navi da crociera usano propulsione elettrica ma per il semplice fatto che l'energia necessaria alla propulsione è solo una frazione (e spesso non la principale) dell'energia consumata e nel computo risulta piu' efficiente tale tipo di produzione di energia necessaria (propulsiva / utenze). @@@
Se hai mai incrociato di notte uno di quegli abbaglianti palazzi di otto piani galleggianti, con tre discoteche, due cinema, teatro, congelatori per ingrassare tremila persone, ascensori, e ogni genere di luce e servizi, è logico che in quelle configurazioni la propulsione e la manovra sia una frazione dell'energia richiesta.
Cargo o roro a propulsione elettrica non mi risulta ce ne siamo.
Ma qui si parla di normali barche da diporto, dove la frazione propulsiva è la più importante, tanto che la ricarica delle batterie è spesso affidata a pannelli e cose varie (resoconti di baie dove per giorni non si sente il motore ce ne sono molti sul forum); nel diporto serve avere cavalli a disposizione e, spesso per lungo tempo, per sicurezza e per disponibilità di tempo/ferie.
I vor sono una cosa da nemmeno considerare, così come i coppa america, altri scopi, altri utilizzi, ma soprattutto altra gente sopra, che non deve correre in ufficio il lunedì mattina, stanno ben lontani dalle coste sottovento e se monta mare se la cavano meglio di molti altri, ma soprattutto se si piantano da qualche parte c'è tutta un'organizzazione che li va a prendere.
Quindi la conclusione di quanto sopra è: per le barche da diporto i tempi sono molto futuri, allo stato attuale non è una soluzione percorribile, se non per uscire poche ore a pescare, per evitare di remare nei laghi protetti, o per andare a terra col gommone, in assenza di vento, senza remare (altra bella contraddizione in termini ecologici).
Poi, esperimenti se ne possono fare tanti, ma sostenere che è pratico, economico e, soprattutto ecologico, usare un generatore per caricare delle batterie (che se devono servire davvero allo scopo non sono mai piccole) che azionino un motore elettrico che spinga davvero e non per i soli cinque minuti per uscire dal marina, è una sana utopia.
Sana perché è giusto pensare di farlo un giorno, utopia perché è un sogno lontano allo stato attuale della tecnologia.
Se poi, consideriamo anche solo una barca media di una decina di metri sulle cinque tonnellate, le idee su perdite per trasformazione di energia, rendimenti, e soprattutto su impatto ambientale dei cicli produttivi, mi sembrano un po' confuse.
A questo punto è più onesto e logico dire sono un fondamentalista ecologico: vado sempre e solo a vela e esco dai marina senza difficoltà perché lo so fare, del frigo non me ne frega nulla, uso luci di via a petrolio (!), aborro ed evito gps e diavoleri varie, il vhf obbligatorio me lo prendo a pile e non lo uso (se no ce ne vogliono parecchie), so evitare le coste sottovento in caso di casini, ho sempre tutto il tempo che mi serve per navigare così ... e farlo, senza se e senza ma.
Certo sarà l'elettrico l'unica possibilità futura, ma il produrre energia dal vento, dal sole e dalle acque, senza processi industriali più energivori e inquinanti del risultato è la vera sfida.
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