(20-09-2017 10:02)Frappettini Ha scritto: a mio avviso un conto è ESSERE SICURI/CREDERE che tu abbia barato altro conto è PROVARE che tu hai barato ed esibire le prove.
Onestamente se la FIV ha emesso un verdetto di non colpevolezza non mi pare che sia da biasimare.
Sbaglio? Mi sono perso qualche dettaglio?
Provo a rispondere al tuo quesito per quello che ho capito io: La giuria Internazionale ha basato le sue decisioni su prove che ha considerato inoppugnabili, e cioè le fotografie della barca in assetto da misurazione e in assetto da regata. Nei mesi in cui hanno istruito la "pratica", hanno interpellato più di un progettista, che hanno spiegato che le differenze di assetto "provate" attraverso le fotografie non erano in alcun modo ottenibili con mezzi leciti. Addirittura hanno calcolato con precisione il peso del materiale utilizzato per cambiare l'assetto e valutato accuratamente il posizionamento dell'equipaggio nelle foto e la sua influenza sull'assetto della barca.
Quindi, il dispositivo della sentenza andrebbe letto più o meno così: "Abbiamo osservato e provato con fotografie che l'assetto della barca in misurazione e in regata era molto differente. Abbiamo valutato tutti i mezzi leciti per ottenere un differenziale di assetto di quella entità e non siamo riusciti a trovarlo. Abbiamo chiesto all'armatore come abbia fatto ad ottenere quella differenza, ma ci ha fornito argomentazioni assolutamente non credibili che consulenti tecnici qualificatissimi hanno giudicato largamente insufficienti.
Quindi, pur non sapendo come abbia fatto, abbiamo la certezza che abbia utilizzato un mezzo illecito per trarre un indebito vantaggio e pertanto lo squalifichiamo per comportamento antisportivo."
Dunque, per la giuria l'illecito è assolutamente provato e dimostrato, hanno dimostrato con le foto e con le relazioni di un collegio di periti che gli Scugnizzi hanno barato con assoluta certezza. E questo basta per farli fuori con la 69.
Poi, come abbiano fatto, il genio italiano di fregare il prossimo, ma chissenefrega!