Scegliere una nuova vela: il gennaker.
Problema: quali devono essere i criteri per scegliere una particolare vela da parte di chi questa vela non la conosce per nulla? Mica facile!
Allora provo a dirvi quali sono le mie abitudini di navigazione, e perché mi è venuto in mente questa bizzarria del gennaker.
Mi piacciono le navigazioni lunghe, mi piace vivere in barca mentre la barca “vive” e naviga. Uso moltissimo l’autopilota, sulla barca precedente appena venduta ne avevo 3, intercambiabili. Come uso le vele? Da bolina a traverso non c’è storia, randa e fiocco. Oltre il traverso, fin che portano, randa e genoa sulle stesse mura. Quando il genoa incomincia a essere coperto dalla randa e a non portare, andatura a farfalla con genoa tangonato sopravento. Se il vento è poco, spi. Di solito, con gli equipaggi che mi ritrovo, tutte le manovre le faccio da solo, un po’ perché mi piace e un po’ perché posso rendermi immediatamente conto se qualcosa non va.
Adesso ho appena comprato una nuova barca, un Sun Odyssey 37, senza tangone e senza spi. Un tangone me lo prenderò certamente, per l’andatura a farfalla che è tra le mie preferite, poco impegno e tanta resa. Lo spi? Troppo sbatti, come direbbe mia figlia. E infatti ultimamente non l’ho praticamente più usato, un po’ impegnativo da gestire tutto da solo.
Ecco allora l’idea del gennaker, che per me profano rappresenterebbe uno spinnaker “semplificato”. Magari senza bompresso, magari con una calza per far meno fatica. Le strambate non mi impensieriscono, semplicemente tendo a farne il meno possibile e se proprio devo, ammaino (o chiudo la calza), strambo, e rimetto.
E ora, dopo queste precisazioni, come faccio a scegliere la vela che fa per me? Dimensioni, taglio, regolazioni, magari usata per prenderci confidenza.
Leggerò le eventuali risposte con esagerato interesse...
Marcello
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