10-01-2018, 16:04
(10-01-2018, 13:08)lord Ha scritto: @ atnike comprendo ciò che dici e non posso che condividere, anche perchè ho solo da imparare .
Mi sono letto per bene la relazione postata da Rob.
Vengono fuori a mio parere alcuni aspetti su cui riflettere e prescindere da ciò che si insegna in un corso. Sono gli incidenti che analizzati col senno di poi, aiutano ad elevare gli standard di sicurezza.
Il moschettone comune a tutti gli ombelicali è fatto per resistere a trazione longitudinali e non trasversali. Questo è un dato di fatto e analizzato con i test postati in questo 3d.
Dal 1° disegno della relazione, si evince che il moschettone è andato ad infilarsi sotto la bitta, subendo una trazione trasversale e non longitudinale, come penseremmo tutti avvenga in teoria durante una caduta.
E' venuto fuori da questo 3d che alla bitta non ci dovrebbe neanche arrivare il moschetto, partendo dall'idea che l'ombelicale dovrebbe incastrarsi facilmente prima in un candeliere.
Ora consinderando che tutte le barche che frequento hanno le lifeline ancorate alla bitte tra poppa e prua ( senza contare che a mezza nave ne potrebbe essere presente un'altra ), può essere opportuno rivedere la modalità di ancoraggio che molti sfruttano.
Dall'indagine non appare in nessun passaggio un comportamento non corretto da parte del mob; si è certemente attenuto a tutto ciò che quel poveretto ha imparato nei corsi di formazione.
Banalmente aggiungo, visto che si parla di insegnamento, ho più volte frequentato un corso per le emergenza in mare:
- il primo con Verna ( riconosciuto da tutti un buon corso, basato su diverse esperienze e sul brutto incidente del Parsifal )
- il secondo ad Anzio ( centro Isaf riconosciuto ) dove anche Miceli è intervenuto.
Leggo tutto il possibile sugli incidenti e metto continuamento in dscussione il mio punto di veista, sperando di prevenire nel mio piccolo le possibili problematiche.
In nessuno di questi seminari è stata mai preso lontanamente in esame, il carico di rottura strasversale di un moschettone.
Giustamente però tutti consigliano di legarsi, di legarsi corti, ma soprattutto di non cadere in mare. Questo però a quanto pare non è bastato...
Sarebbe miope da parte mia far finta che anche se remota come possibilità, questa situazione nella realtà di ognuno di noi non si possa ripetere.
Con immmutata stima
lord
Lord, non mi riferivo ai suggerimenti volti a migliorare "i moschettoni", che trovo validissimi, ma alle procedure da mettere in atto in caso di emergenza.
Forse perché avevo in mente anche quanto avevi espresso in un altro post dove esprimevi le tue perplessità sul fatto che in caso di MOB la persona preposta a prendere il timone dovesse essere il Comandante. Se questa indicazione la danno persone con migliaia di nm percorse alle spalle e che sono preposte alla formazione di "istruttori" ritengo debba essere una indicazione valida e da seguire anche perché basata su analisi e statistiche. Per esempio anche se al timone c'è un valido timoniere non è assolutamente detto che sappia continuare a timonare bene anche in una situazione di fortissimo stress. Il comandante dovrebbe essere la persona che ha masticato maggiormente i problemi legati alla navigazione e che ha maggiore esperienza (anche da un punto di vista di tenuta allo stress).
Per tornare alle lifelines posso dirti che le barche che conduco le hanno fissate sul passavanti a due golfari (uno a prua e l'altro a poppa) e penso sia la soluzione migliore.
