21-01-2018, 20:36
.... in un altro 3d, si è parlato della affidabilità di un anemometro in testa d'albero. Si è visto che ci sono fattori disturbanti il flusso, tali da alterare le rilevazioni. A questo proposito allora direi che scelta la meno peggio delle posizioni del sensore(= elichetta o palette etc ben in alto oppure ben avanti su un adeguato braccetto) la taratura più corretta dovrebbe essere la risultante di due procedure: 1 assenza di vento e mare calmo: andare avanti e indietro a motore ad almeno due velocità significative (es 4 e 6 kn) rilevate da strumento speed "preciso" (mi viene un GPS). 2 noto un vento costante sui 8 - 10 kn dato da strumenti ineccepibili (qua sta il busillis!) rilevare per un certo tempo quanto mostrato. Seguendo la procedura di taratura del manuale dello strumento agire per migliorare l'indicazione. Va da sé che uno strumento ha una costante di tempo (dumping) o un intervallo di campionamento che deve essere adattato alla propria esigenza: inutile avere un'indicazione che salta continuamente ogni mezzo secondo! ma altrettanto poco utile avere ritardi di mezzo minuto sull'indicazione della variazione del vento. In genere la parte sensore di un anemometro è abbastanza lineare, cioè data una buona precisione p.es a 4 kn, la stessa precisione dovrebbe essere valida anche fino al massimo della scala. Attenzione che se si volesse fare la comparazione con un anemometro portatile...... va preso in considerazione il fatto che il vento a livello portatile è diverso di quello in testa d'albero! (altezza sul mare!) Dunque la taratura di un anemometro per un diportista velico, non raggiunge una precisione ineccepibile: reputo valido aver un indicazione che non esageri alla maniera dei pescatori. Ho parlato con vari amici velici che mi dicevano che tenevano tutta vela con vento a 35 kn..... penso avessero esagerato, e volevano dire 25 kn! BV
