11-03-2018, 10:57
Aggiungo una piccola notazione su film vs. filmless, facendo un passo indietro.
I laminati e dunque il film (inizialmente era uno solo) sono nati quando in CA si cominciarono a utilizzare i tessuti aramidici. Mentre le fibre poliesteri (dacron) e poliammidiche (nylon) potevano essere stabilizzate con la calandratura e la “tempera” a caldo per ancorare i fili tra loro e quantomeno limitare la deformazione diagonale, con le fibre aramidiche ció non era possibile, dunque si pensó di incollare il tessuto su un substrato isotropo di poliestere laminato (mylar) che assorbisse tutte le tensioni off-line rispetto alla trama e all’ordito del tessuto. Chi è “datato” come me ricorda questi strati di film trasparente che si staccavano dai taffettà come la carta da fiori e lasciavano la vela morbida come un foulard.
Il passo successivo fu quello di diradare il tessuto inglobando tra due films una garza rada di fibre, in modo che tra un filo e l’altro i film si incollassero tra loro. Il materiale fu perfezionato aggiungendo fibre a X o su assi diversi (laminati multiassiali) e alleggerendo di conseguenza i film.
Con le vele pannellate, comunque, il problema dei carichi off-line rispetto all’andamento delle fibre non è risolvibile, dunque il suo bel film non si puó eliminare.
Con le membrane, invece, un’accurata progettazione riduce teoricamente a 0 i carichi off-line rispetto alle fibre e consente, sempre in teoria, di eliminare il film isotropo all’esterno o all’interno del manufatto, affidando i carichi “accidentali” alla griglia di diax che tiene tutto insieme.
In pratica va tutto bene, finchè la geometria dei carichi è quella prevista nel progetto ...... ma se mi cede la drizza, oppure se avvolgo il genoa e non adeguo correttamente il punto di scotta ....... i carichi non saranno più allineati alla fibratura principale di progetto e dovrà intervenire quella della griglia secondaria che non avrà comunque il film ad aiutarla a mantenere il pannello piano.
C’è da aggiungere comunque che se il materiale è deformabile, riuscirà ad assorbire un carico disallineato senza rompersi, mentre se è rigido (film), superato il carico ammissibile avrà luogo una rottura.
Della serie “nessuno è perfetto” (cit. A qualcuno piace caldo).
Buona domenica ... qui piove
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I laminati e dunque il film (inizialmente era uno solo) sono nati quando in CA si cominciarono a utilizzare i tessuti aramidici. Mentre le fibre poliesteri (dacron) e poliammidiche (nylon) potevano essere stabilizzate con la calandratura e la “tempera” a caldo per ancorare i fili tra loro e quantomeno limitare la deformazione diagonale, con le fibre aramidiche ció non era possibile, dunque si pensó di incollare il tessuto su un substrato isotropo di poliestere laminato (mylar) che assorbisse tutte le tensioni off-line rispetto alla trama e all’ordito del tessuto. Chi è “datato” come me ricorda questi strati di film trasparente che si staccavano dai taffettà come la carta da fiori e lasciavano la vela morbida come un foulard.
Il passo successivo fu quello di diradare il tessuto inglobando tra due films una garza rada di fibre, in modo che tra un filo e l’altro i film si incollassero tra loro. Il materiale fu perfezionato aggiungendo fibre a X o su assi diversi (laminati multiassiali) e alleggerendo di conseguenza i film.
Con le vele pannellate, comunque, il problema dei carichi off-line rispetto all’andamento delle fibre non è risolvibile, dunque il suo bel film non si puó eliminare.
Con le membrane, invece, un’accurata progettazione riduce teoricamente a 0 i carichi off-line rispetto alle fibre e consente, sempre in teoria, di eliminare il film isotropo all’esterno o all’interno del manufatto, affidando i carichi “accidentali” alla griglia di diax che tiene tutto insieme.
In pratica va tutto bene, finchè la geometria dei carichi è quella prevista nel progetto ...... ma se mi cede la drizza, oppure se avvolgo il genoa e non adeguo correttamente il punto di scotta ....... i carichi non saranno più allineati alla fibratura principale di progetto e dovrà intervenire quella della griglia secondaria che non avrà comunque il film ad aiutarla a mantenere il pannello piano.
C’è da aggiungere comunque che se il materiale è deformabile, riuscirà ad assorbire un carico disallineato senza rompersi, mentre se è rigido (film), superato il carico ammissibile avrà luogo una rottura.
Della serie “nessuno è perfetto” (cit. A qualcuno piace caldo).
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