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Oggetto strano; Relectric Gorizia
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RE: Oggetto strano; Relectric Gorizia
Ringraziando Nick


ISTRUZIONI PER IL COLLEGAMENTO


Il "Fast Charger" dispone di due morsettiere per i collegamenti con l'alternatore.
Le morsetterie sono due, ma se ne utilizza una sola a seconda del tipo di alternatore di cui si dispone.
II dispositivo presente fra le due morsettiere (sul retro del "Fast Charger") è il tester che consente di stabilire quale morsettiera utilizzare.
La prima operazione da eseguire consiste nel collegare due cavi elettrici possibilmente di colore diverso e di sezione non inferiore a 2 mmq, alle due spazzole fissate al regolatore elettronico di cui tutti gli alternatori
sono dotati (vedi fig. 1).
II regolatore, normalmente simile al disegno allegato, si estrae dall'alternatore, allentando le viti relative (in
genere solo due).
Tolto il regolatore, sarà necessario procedere al collegamento, mediante saldatura a stagno, dei due cavi di cui si è detto, alle spazzole relative.
Questi cavi avranno lunghezza sufficiente a raggiungere la zona in cui si è deciso di fissare il "Fast Charger" (non ci sono problemi di lunghezza).
L'alternatore va richiuso ed i due fili fatti uscire per una qualsiasi delle fessure sicuramente esistenti nell'alternatore e vanno sistemati in modo che le vibrazioni o le parti in movimento non possano danneggiarli.
Per eseguire il collegamento corretto del "Fast Charger" sarà ora necessario identificare i due cavi.
Dopo aver messo in funzione il motore e dopo aver messo a nudo la parte terminale (cm. 1) dei due cavi da identificare, si procede inserendo i due terminali messi a nudo nei due fori del circuito tester contrassegnati dalle lettere "A" e "B". Se l'indicatore luminoso n. 1 si accende avete già identificato i due cavi: il cavo "A" è
quello che avete inserito nel foro "A", l'altro è il "B".
Se l'indicatore n. 1 non si accende, si deve provvedere all'inversione dei due cavi nei fori "A" e "B".
Dopo aver eseguito l'identificazione dei cavi, che rimangono ancora collegati al tester, e quindi con l'indicatore n. 1 acceso, sempre con motore in funzione, si procede collegando alla massa il terzo foro del circuito tester contrassegnato dalla lettera "C".
In queste condizioni l'indicatore luminoso n. 2 che si accende indica che lo schema di collegamento da seguire è il n. 1, utilizzando quindi la morsettiera n. 1; se l'indicatore stesso non si accende si dovranno realizzare i collegamenti secondo lo schema n. 2, utilizzando quindi la morsettiera n. 2.
I cavi, preventivamente collegati alle spazzole dell'alternatore e chiaramente identificati con il tester in dotazione come cavo "A" e cavo "B", vanno collegati rispettivamente ai punti "A" e "B" della morsettiera n. 2 del "Fast Charger".
Il punto "C" della stessa morsetteria n. 2 va messo in collegamento utilizzando un cavo simile a quello impiegato per gli altri collegamenti, con interposto il fusibile in dotazione (2A), con il morsetto contrassegnato normalmente con la lettera +D, presente sull'alternatore. Questo morsetto è lo stesso al quale è già collegato il cavo che viene dalla lampada (spia) di segnalazione del buon funzionamento dell'alternatore.
I due cavi, provenienti dall'alternatore, vanno collegati alla morsettiera n. 1 del "Fast Charger",
rispettivamente al punto "A" il cavo "A" ed al punto "B" il cavo identificato come cavo "B". Il
Punto "C" della stessa morsettiera n. 1 andrà collegato a massa, con interposto il fusibile in
dotazione (2A).

FUNZIONAMENTO
Il "Fast Charger" dispone sulla parte anteriore di tre indicatori luminosi, di un interruttore ed una manopola. Sul retro sono disponibili due morsettiere a tre contatti ed il circuito tester. Il "FC", regolarmente collegato all'alternatore, non interferisce minimamente con il suo normale funzionamento, finché non viene acceso. L'accensione del "FC" (interruttore in posizione "ON"), è visualizzata dall'accensione del primo indicatore luminoso in alto, identificato con la stessa dicitura "ON".
Contemporaneamente si accenderà, con andamento intermittente, il secondo indicatore luminoso identificato dalla dicitura "TIMER".
Infatti il "FC" dispone di un temporizzatore, già programmato in fabbrica, che consente il suo funzionamento per circa 45 minuti.
Lo spegnimento e la riaccensione del dispositivo fanno ripartire il temporizzatore per lo stesso tempo.
Il "FC" si spegne automaticamente all'arresto del motore, e si riaccende automaticamente quando il motore viene riavviato.
Il "FC" è in grado di "capire" se la o le batterie hanno raggiunto la massima carica. In questa condizione il dispositivo interrompe il suo funzionamento indicando questo stato con lo spegnimento dell'indicatore luminoso "TIMER". (In questa condizione può essere verificata ulteriormente la situazione di carica della batteria, facendo ripartire il charger dopo aver leggermente abbassato il valore della corrente di ricarica.
Se anche in questa condizione il Fast Charger interrompe il funzionamento, dopo pochi minuti, spegnendo
nuovamente l'indicatore "TIMER", significherà che la batteria è proprio veramente completamente carica).
La corrente di carica che l'alternatore fornisce alle batterie di bordo, può essere variata a piacere con l'apposita manopola.
È quasi indispensabile l'impiego di un amperometro. II valore massimo della corrente di carica, che dipende dalla potenza dell'alternatore e dalla capacità delle batterie, è controllata da un circuito apposito, inserito nel "FU, che interrompe automaticamente il funzionamento del dispositivo quando il valore della corrente
stessa assume valori superiori a quanto prefissato. Approssimativamente il valore della corrente massima di ricarica è automaticamente limitato alla metà del valore della corrente totale erogabile dall'alternatore. (Se ad esempio l'alternatore in dotazione è da 55 Ampere, la massima corrente utilizzabile sarà di 25-30 Ampere).
La stessa protezione interviene anche in presenza di possibili corto circuito.
L'intervento di questa protezione è visualizzato dall'accensione del terzo indicatore luminoso identificato
dalla dicitura "TEST I. MAX".
Il blocco del funzionamento del "FC" si può quindi verificare:
1) per il raggiungimento di fine conteggio da parte del temporizzatore interno, tarato su circa 45 minuti e
visualizzato dallo "spegnimento" dell'indicatore luminoso "TIMER";
2) per il raggiungimento della massima carica da parte delle batterie (indicatore luminoso "TIMER" spento);
3) per il raggiungimento del massimo valore della corrente di carica, o per protezione contro i corto circuito.
Il blocco che ne deriva è visualizzato dall'accensione permanente dell'indicatore luminoso identificato dalla
dicitura "TEST I. MAX".
Ad ogni accensione il "FU verifica le condizioni generali di funzionamento e, se necessario, interviene con le protezioni adeguate.
Lo spegnimento del "FC" o il blocco del suo funzionamento, determinano l'automatico reinserimento immediato del normale e originale circuito di ricarica.

LE BATTERIE DI BORDO DIFETTI DI UN SISTEMA
Problemi e preoccupazioni di tutti i diportisti, anche se non esclusivamente, sono spesso legati a questi elementi, unica fonte di energia per tutte le utenze elettriche sempre più presenti e indispensabili per il buon funzionamento, per la sicurezza e anche per le comodità di una imbarcazione.
Purtroppo, come ben noto a molti, le batterie sono sempre praticamente scariche, ed anche la loro durata è limitata. Quali le cause? Tutti sanno che la spia rossa che sul cruscotto si spegne quando il motore si avvia indica inequivocabilmente che l'alternatore "carica".
Quasi nessuno sa ciò che in realtà avviene.
La condizione indicata (luce rossa che si spegne) garantisce solo che il sistema di ricarica funziona ma la situazione reale è praticamente sconosciuta va più.
II sistema infatti è realizzato con una semplice trasposizione di un circuito di ricarica (costituito da un alternatore e dal relativo regolatore), costruito esclusivamente per uso automobilistico, dove le esigenze energetiche sono completamente diverse.
L'automobile chiede l'energia delle batterie solo per avviarsi; l'energia elettrica per il funzionamento e fornita dall'alternatore che il motore in funzione tiene sempre in rotazione, e l'intensità della corrente inviata dall'alternatore stesso alla batteria è quella necessaria solo a ripristinare l'energia consumata per l'accensione del motore stesso, e per mantenere la batteria nelle normali condizioni di carica.
Infatti l'automobile si muove solo se il motore "gira".
Contemporaneamente la corrente inviata dall'alternatore alla batteria si riduce a valori di semplice mantenimento e non di vera ricarica.
Altra cosa è una barca, soprattutto a vela, che, ringraziando il cielo "funziona" e si muove soprattutto con il motore spento.
Le utenze elettriche, in numero sempre maggiore (frigo, strumenti di navigazione, stereo, luci di bordo, pilota automatico, verricello elettrico, VHF, ecc.) chiedono energia sempre di più.
L 'unico fornitore di tale bene prezioso è la batteria che deve essere in condizioni di perfetta efficienza.
In realtà tale condizione si verifica quando la batteria è nuova (o quasi) e quando è perfettamente carica, cioè quasi mai.
La carica completa della o delle batterie di bordo si ottiene solo con il carica-batterie che, alimentato dai 220 Volt di banchina riesce, comunque in non poco tempo, a realizzare la carica completa (purché l'apparecchio sia "serio").
Naturalmente i 220 Volt non sono disponibili, in mezzo al mare! Il sistema di bordo invece, anche se il motore rimane in funzione per moltissimo tempo, non riesce a ricaricare le batterie più del 60%. Questo dato, che apparentemente sorprende, è determinato anche dalla necessità di non sovraccaricare, (e quindi
danneggiare) la batteria di bordo quando il motore rimane in funzione per periodi molto lunghi.
Infatti il sistema di ricarica è sempre lo stesso, sia che il motore "giri" per pochi minuti come per molte ore. Ecco perchè le batterie a bordo delle nostre imbarcazioni sono così pronte a scaricarsi senza apparente giustificazione.
Il problema può essere risolto solamente intervenendo sul sistema generale di ricarica.
Non sostituendo l'alternatore che, anche per quanto riguarda i modelli di minore potenza, può fornire energia più che sufficiente.
È necessario agire sugli elementi che determinano il funzionamento sbagliato di cui si è detto: bisogna intervenire sui circuiti del regolatore automatico di cui tutti gli alternatori sono dotati.
E recentissima la realizzazione di un dispositivo capace di risolvere tutti questi problemi, utilizzando al meglio l'alternatore di cui ogni motore è già fornito, senza chiedere perciò alcuna sostituzione.
Questo prodotto, che si chiama "FAST CHARGER", è capace di fornire alle batterie una corrente di ricarica "vera", con valori che possono raggiungere anche i trenta o quaranta Ampere, semplicemente agendo su una manopola.
Naturalmente si rivoluzionano anche i valori del tempo necessario per la ricarica.
Non più ORE ma solo minuti! Il FAST CHARGER si spegne automaticamente quando la o le batterie sono
veramente cariche ed impedisce di conseguenza anche il progressivo degrado cui le batterie di bordo vanno soggette, a causa del progressivo processo di solfatazione, mai interrotto da una "vera" e completa ricarica. Questo progressivo degrado è la principale causa della scarsa durata delle batterie a bordo delle imbarcazioni.
Il Fast Charger può essere applicato su tutti i tipi di impianto ed è dotato di tutta una serie di circuiti elettronici che ne garantiscono un funzionamento estremamente semplice, efficace e risolutore.
"Fast Charger" è prodotto e distribuito dalla ditta REL Srl di Gorizia.
05-04-2018 11:00
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RE: Oggetto strano; Relectric Gorizia - don shimoda - 05-04-2018 11:00

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