16-05-2018, 09:06
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-05-2018, 09:08 da enio.rossi.)
Ho pannelli installati da quasi 10 anni, pannelli monocristallini, ed a parte un fenomeno di hot-spot che mi ha bruciato una cella, ne sono soddisfatto. Ne ho uno fisso a poppa ed uno che uso volante e che posiziono dove c'è maggiore insolazione. Il monocristallino ha una resa elevata, ma quando una parte del pannello va in ombra la produzione crolla miseramente.
Per aggirare questo problema, senza dover impazzire a spostare il pannello mobile in continuazione, ho provato a considerare pannelli policristallini e quelli amorfi. Quando ho fatto le considerazioni ho visto che si stava cominciando a ragionare sull'utilizzo di tellurio o di gallio, che avrebbero consentito ai pannelli di produrre anche con illuminazione non diretta. Non sono aggiornato sullo sviluppo e la disponibilità sul mercato consumer di queste tecnologie, ma penso che con queste si potrebbe ottenere la risposta per la installazione di un pannello su una barca a vela dove le ombre si spostano in continuazione. Produzione di picco minore, ma durata ben più lunga del periodo utile.
Per aggirare questo problema, senza dover impazzire a spostare il pannello mobile in continuazione, ho provato a considerare pannelli policristallini e quelli amorfi. Quando ho fatto le considerazioni ho visto che si stava cominciando a ragionare sull'utilizzo di tellurio o di gallio, che avrebbero consentito ai pannelli di produrre anche con illuminazione non diretta. Non sono aggiornato sullo sviluppo e la disponibilità sul mercato consumer di queste tecnologie, ma penso che con queste si potrebbe ottenere la risposta per la installazione di un pannello su una barca a vela dove le ombre si spostano in continuazione. Produzione di picco minore, ma durata ben più lunga del periodo utile.
