(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: ordino a sua moglie di lascare scotta del gennaker al mio segnale e mi porto a prua per ammainare la vela e calare la calza ...
Per ammainare il gennaker in serenità devi cazzare (per alcuni over-trimmare) la scotta così si ripara dietro la randa. Se la laschi quello o si gonfia e tira o, se la laschi troppo, sbatte, si rompe e frusta con le scotte.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: 1- non lascio il tempo al mio amico di adattarsi al timone a ruota, lui abituato alla barra ...
Barra o non barra non sa timonare.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: sono all'albero per prendere la cimetta della calza e all'improvviso il mio amico per distrazione perde il timone e va all' orza ...
Questa è già di per sé una straorza; se ad ogni orzata col gennaker si cappottasse la barca cambierei sport.
(16-07-2018 09:28)lorenzo.picco Ha scritto: quali e quanti errori ho fatto oltre a quelli già elencati ?
Di solito se apri tutto il vang riesci a ripoggiare addrizzando la barca, senza fare una inutile virata con una vela che va a collo e che per fortuna non ti si è incaramellata di brutto sullo strallo.
In ogni caso, quando si è in pochi, sventare il gennaker mollando la mura è un sistema che permette un recupero meno selvaggio.