(01-10-2018 09:32)Beppe222 Ha scritto: È per questo che si fanno i corsi (o si dovrebbero fare), che si fanno simulazioni, che si ripassa periodicamente la teoria.
Perchè quando (mai) dovesse essercene bisogno, si possa seguire il metodo giusto anziché reagire a caso.
Lo stesso ragionamento che hai fatto in premessa (la teoria è diversa dalla pratica), te la sentiresti di farlo anche in caso di una falla allo scafo, o di uomo in mare?
Tornando allo specifico (fuoco, piano cucina): metti che hai sul fornello la pentola con dentro l'olio pronto per la frittura. A in cero punto l'olio prende fuoco (temperatura troppo alta). Che fai? Ci butti dentro l'acqua della brocca che hai li a portata di mano nel vicino lavello?
Hai ragione.
Nel corso ADDESTRAMENTO ALLA SOPRAVVIVENZA PERSONALE (Approvato FIV - ISAF) fatto anni fa ad Anzio, ci hanno fanno vedere proprio l'effetto dell'acqua versata su una padella con poco olio che ha preso fuoco: si alza una potente fiamma ben più alta di un metro, perché l'ossigeno contenuto nell'acqua alimenta la combustione.
Per spegnerlo ci sono due modi: a) estintore, con le ovvie conseguenze in termini di polveri, b) la coperta ignifuga, che da allora sta sempre accanto alla mia cucina di bordo.