15-10-2018, 10:31
(23-07-2018, 09:46)sgiulio Ha scritto: Ciao,Per quanto riguarda i punti si sconsigliano gli estremi della barca in quanto la lunghezza dell'ombelicale in questi punti potrebbe portare comunque a finire fuori bordo. Di zone robuste ce ne sono in abbondanza e comunque una bella contropiastra all'interno un golfare passante dado autobloccante con relativo rondellone e devi sventrare la tuga per farlo saltare, che poi sia facile farlo su una i barca da reigata dove cielini o altro non esistono e piu' complesso (costoso) su una da crocera e' afltra cosa.Sul discorso tese o lente a mio a'vviso meglio tesate (non a ferro) in modo che l'ombelicale sia subito in trazione e non abbia una corsal a vuoto per poi iniziare a reagire (spazio nel quale un corpo accelera per poi decelerare, con ovvi problemi e conseguenze fisiche)
riprendendo questo interessante argomento.
Personalmente, al di là de Video, credo, che tra legarsi o non legarsi, sia sepre meglio legarsi alla lifeline !
Se le consizioni di peericolo sono realtive alle condizioni del mare (vento) è anche vero che che le condizioni di pericolo sono anche relative
alle dimensioni della barca. Alla percezione di pericolo di chi "è-a-bordo".
Nel dimensionare le cime , o meglio le vettucce ad alto carico, con fattore di sicurezza 1:10, secondo autori autorevoli,sorge spontanea una domanda:
-quale punto in coperta può essere così robusto ? e quale dimensione ? e come lo andremo a localizzare ?
Alcuni autori escludono punti alle estremità dello scafo !
Devo allora escludere le bitte di ormeggio ?
A parte il cordone ombelicale, c'è chi afferma che la lifeline non deve essere tesa alla coperta, bensì lasca, ovvereo con una "freccia", per una questione di scomposizione delle FORZE-vettoriali.
Dico bene o dico sciocco !
Buona giornata !
iulius
Comunque sempre legati, in modo da NON finire fuori dalle draglie. Per me se esiste la possibilita' di finire oltre le draglie sei potenzialmente morto.....
Matteo
