14-12-2018, 17:01
Luciano, io fortunatamente ho reimmatricolato in Italia ad inizi anno quando ancora non era scoppiato il caso, quindi per me è stato abbastanza semplice, però davvero alla cp interessava davvero poco della provenienza di quel certificato o della veridicità, non hanno nemmeno preso in conseideeazione il mio atto di acquisto originario registrato presso ade, ho davvero avuto la sensazione che nel loro applicare il regolamento alla lettera ci fosse una sorta di abnegazione quasi militare nel rispetto della regola ma ci fosse anche la consapevolezza che applicando alla lettera il regolamento sarebbero stati al riparo da qualsivoglia grana.
Hanno posto più l’attenzione sugli aspetti tecnici, quali ce, potenza e Rina piuttosto che impelagarsi nel discorso delle proprietà.
Del resto sul certificato icp si scriveva che il proprietario cioè il sottoscritto chiedeva la cancellazione dai registri dell’associazione velica, loro davano per assodato che al tempo della registrazione l’associazione olandese avesse verificato che io fossi il proprietario e di fatto hanno scaricato la responsabilità sullassociazine olandese piuttosto che su loro stessi.
Il fatto paradossale, è come l’associazione velica abbia verificato che io fossi il proprietario della mia barca, lo hanno accertato richiedendomi la polizza rca, quindi hanno scaricato sull’assicurazine la responsabilità di quanto dichiarato anziché adottare il certificato di dismissione emesso da cp italiana.
Solo facendo il duplice cambio di bandiera mi sono reso conto del gran caos che regna nei registri nautici olandesi ed italiani.
Una ragione per cui ho riregistrato in Italia è stata per l’appunto la presa di coscienza maturata in un paio di anni dell’incertezza operativa e legislativa che gravita intorno alla nautica da diporto.
Mi costerà qualche soldino in più avere bandiera italiana, parlo della verifica Rina, ma navigando principalmente in acque nazionali ritengo che sarò più vicino alla norma che non con bandiera straniera.
Hanno posto più l’attenzione sugli aspetti tecnici, quali ce, potenza e Rina piuttosto che impelagarsi nel discorso delle proprietà.
Del resto sul certificato icp si scriveva che il proprietario cioè il sottoscritto chiedeva la cancellazione dai registri dell’associazione velica, loro davano per assodato che al tempo della registrazione l’associazione olandese avesse verificato che io fossi il proprietario e di fatto hanno scaricato la responsabilità sullassociazine olandese piuttosto che su loro stessi.
Il fatto paradossale, è come l’associazione velica abbia verificato che io fossi il proprietario della mia barca, lo hanno accertato richiedendomi la polizza rca, quindi hanno scaricato sull’assicurazine la responsabilità di quanto dichiarato anziché adottare il certificato di dismissione emesso da cp italiana.
Solo facendo il duplice cambio di bandiera mi sono reso conto del gran caos che regna nei registri nautici olandesi ed italiani.
Una ragione per cui ho riregistrato in Italia è stata per l’appunto la presa di coscienza maturata in un paio di anni dell’incertezza operativa e legislativa che gravita intorno alla nautica da diporto.
Mi costerà qualche soldino in più avere bandiera italiana, parlo della verifica Rina, ma navigando principalmente in acque nazionali ritengo che sarò più vicino alla norma che non con bandiera straniera.
