16-03-2019, 20:27
Un motore elettrico per avere alta efficienza e assenza (quasi) di manutenzione non puo' essere a corrente continua, altrettanto dicasi per un generatore elettrico, trattandosi quindi di dispositivi funzionanti in corrente alternata la migliore (economicamente) soluzione e' almeno il trifase. Ora e' noto che un generatore ha un rendimento ottimale entro un ristretto numero di giri vicino al valore per cui e' stato progettato, altrettanto vale per un motore anche se con un margine un po' piu' ampio va' da se' quindi che la soluzione ottimale per il controllo della velocita' di rotazione di un motore alimentato da un generatore non sia il collegamento diretto per via del forte calo di efficienza uscendo dai limiti anzidetti, solo motori particolari danno un buon rendimento a regimi molto variabili e tali motori richiedono un sistema di controllo adatto alla loro particolarita'. E' anche noto che il rendimento migliore per un motore a combustione interna (quello che muove l'alternatore) e' ottenuto lavorando a regime costante indipendentemente dal carico. Va' da se' quindi che la soluzione migliore sia alla fine quella (che e' si' piu' complicata) che vede il generatore lavorare almeno con un piccolo banco batterie tampone e il motore regolato con un invertitore/variatore di frequenza che permette di controllarne la velocita'. I motori adatti a questo approccio non sono i comuni trifase, sono realizzati in modo da poter operare a frequenze molto variabili e spesso sono addirittura praticamente dei passo-passo. Quindi anche se una soluzione a collegamento diretto e' piu' semplice e puo' funzionare il basso rendimento a regimi non ottimali ne sconsiglia l'adozione e gli installatori non si sentono di proporla.
