(06-04-2019 15:46)gc-gianni Ha scritto: A partono due cavi che dovrebbero essere parallelati all'arrivo sullo stacca, per due motivi: per mettere due cavi di sezione inferiore (infatti un cavo solo non sembra di sezione adeguata al carico) e per ripartire meglio la corrente sulle tre batterie
L'idea che si possa sostituire un cavo adeguato e correttamente dimensionato (per sezione) con due cavi più piccoli (di sezione) per una determinata linea, temo che sia pessima, perché aggiunge un potenziale problema che ha conseguenze certamente gravi, in caso di avaria, di ossidazione di uno dei contatti, di surriscaldamento differente tra le due linee, ecc...
La seconda indicazione, relativa alla migliore ripartizione della corrente tra le tre batterie, non l'ho compresa, ed anzi, dato che in nessun caso si riuscirebbe mai a realizzare due linee perfettamente identiche tra loro dal punto di vista elettrico (resistenza del collegamento, crimpatura dei capicorda (= realizzazione della connessione tra cavo e terminale di collegamento) che non può essere perfettamente uguale, differenza intrinseca tra gli spezzoni di cavi, ecc...), una pratica siffatta introdurrebbe un raddoppio dei rischi di avaria: ogni linea, ogni discontinuità, ogni giunzione porta con se un pericolo di avaria e surriscaldamento. La buona pratica dice di limitare al massimo le giunzioni: meglio stendere un cavo più lungo, perché ogni discontinuità introduce un rischio.
Tra stendere un cavo di sezione corretta A e stenderne due più piccoli B+B, poi, non c'è dubbio che qualsiasi cantiere sceglierebbe A: pesa di meno, costa di meno (soprattutto si raddoppia la parte manodopera), servono doppi fusibili (a meno di rinunciare alla selettività della protezione, ma questo è un errore grave) e si introducono rischi inutili.
In ambiente marino, lo sviluppo di ossidazione è una certezza. A bordo di una barca, la presenza di vibrazioni che nel tempo genera allentamenti delle connessioni, è una certezza. Perché andarsi a cercare guai, se lo si può evitare?
Nel caso di cavi di "segnale" (comandi, strumenti, ecc...) il problema è minimo/inesistente. Nel caso di linee "di potenza" (alimentazione di utenze energivore, e non ce ne sono poi molte, a bordo) il pericolo è concreto e serio.
Ma a bordo della barca, le linee in corrente continua (DC) percorse da correnti rilevanti (e quindi potenzialmente pericolose) sono poche ed è facile controllare ed assicurarsi che tutto sia a posto (dando per scontato, per il momento, che chi ha progettato e costruito non abbia fatto minkiate):
- tutte le linee di prelievo di corrente dalle batterie,
- la potenza al salpaancore,
- la potenza al motorino di avviamento del motore,
- la potenza all'elica di manovra,
- l'alimentazione del quadro servizi,
- eventuali asservimenti di potenza speciali (su barche grandi, come tonneggi, oleodinamica importante, ecc...),
- un dissalatore DC eventuale (pochissimi esempi, in giro),
- linee da caricabatterie/alimentatori grossi,
- linee da alternatori trascinati grossi (roba rara).
Per tutte queste linee servirebbe cura nel proteggere le giunzioni (isolazione dall'aria con morsetti e capicorda protetti adeguatamente), un controllo almeno una volta a stagione di tendenza al surriscaldamento, verifica serraggio giunzioni una volta a stagione.
Se poi chi ha progettato e costruito ha fatto errori, la questione è invece seria e delicata. Ma qui entriamo in altra problematica.