20-06-2019, 08:16
Allora, confermo che in avvolgimento nema problema perché il tubo é un tubo e si avvolge la vela che è quasi piatta.
In estrazione il problema stava nel fatto che il carrello è verso l'albero, cazzando la cima di base la randa esce fino a quando il bozzello tocca il carrello, poi il carrello continua verso poppa e si pianta.
Lo fa perché il "sistema" tira molto di più sulla balumina e poco sulla base della randa.
Tanto è vero che andando "a piedi" a base d'albero si estrae facilmente la vela tirando la base con una sola mano.
Siccome si pianta dopo un metro di uscita, per quanto si alzi il boma la differenza di altezza ad un metro dalla trozza è sempre modesta e la vela si pianta.
Quindi ho preso il carrello, con unito bozzello, e l'ho "inchiodato" in fondo al boma, a poppavia.
Risultato, la cima di base tira la base della randa, esattamente come facevo a manina, la vela esce che è un piacere farlo.
Forse con vela ridotta il punto di scotta tenderà ad alzarsi ma è da vedere.
Comunque il carrello è bloccato con uno stroppo, nulla vieta di metterci una cima con un circuito comandabile dal pozzetto che lavori nel verso opposto alla cima tesabase, per poter richiamare verso poppa il carrello alla bisogna.
PS: ZK mi hai preceduto mentre scrivevo.
Si lo so, randa nuova.
Però ho un problema con l'albero che dovrò risolvere a fine stagione, visto da un paio di rigger.
Per motivi naturali lo strallo si è allungato di qualcosa, in fase di armamento non hanno messo un arridatoio. Non c'è così verso di eliminare l'imbananamento verso poppa (entro il 50% della sezione comunque) , a meno di non ricorrere a spessori o cavolate del genere.
Devo cambiare lo . arridatoio.
Anche il velaio, onestamente, si è rifiutato di farmi la vela se non gli raddrizzo l'albero.
Intanto...
Confermo, la regola è "via le mani dal winch" e così come ho fatto funziona
In estrazione il problema stava nel fatto che il carrello è verso l'albero, cazzando la cima di base la randa esce fino a quando il bozzello tocca il carrello, poi il carrello continua verso poppa e si pianta.
Lo fa perché il "sistema" tira molto di più sulla balumina e poco sulla base della randa.
Tanto è vero che andando "a piedi" a base d'albero si estrae facilmente la vela tirando la base con una sola mano.
Siccome si pianta dopo un metro di uscita, per quanto si alzi il boma la differenza di altezza ad un metro dalla trozza è sempre modesta e la vela si pianta.
Quindi ho preso il carrello, con unito bozzello, e l'ho "inchiodato" in fondo al boma, a poppavia.
Risultato, la cima di base tira la base della randa, esattamente come facevo a manina, la vela esce che è un piacere farlo.
Forse con vela ridotta il punto di scotta tenderà ad alzarsi ma è da vedere.
Comunque il carrello è bloccato con uno stroppo, nulla vieta di metterci una cima con un circuito comandabile dal pozzetto che lavori nel verso opposto alla cima tesabase, per poter richiamare verso poppa il carrello alla bisogna.
PS: ZK mi hai preceduto mentre scrivevo.
Si lo so, randa nuova.
Però ho un problema con l'albero che dovrò risolvere a fine stagione, visto da un paio di rigger.
Per motivi naturali lo strallo si è allungato di qualcosa, in fase di armamento non hanno messo un arridatoio. Non c'è così verso di eliminare l'imbananamento verso poppa (entro il 50% della sezione comunque) , a meno di non ricorrere a spessori o cavolate del genere.
Devo cambiare lo . arridatoio.
Anche il velaio, onestamente, si è rifiutato di farmi la vela se non gli raddrizzo l'albero.
Intanto...
Confermo, la regola è "via le mani dal winch" e così come ho fatto funziona
