24-06-2019, 20:33
Il manuale dell'Optimate5 fra le cautele per evitare rischi di esplosione dice di verificare che non salga la temperatura della batteria durante la ricarica in un tentativo di recupero, di rabboccare l'elettrolita prima di iniziare l'operazione e assicurarsi che la tensione salga regolarmente e che corrisponda alla tensione prevista per la batteria (che in caso di un elemento in cortocircuito puo' essere anche molto bassa pure a fine carica). Indica anche di operare in area ben ventilata.
Immagino che nel caso in discussione vi fosse uno o piu' elementi in cortocircuito e questo abbia sottoposto le celle ancora attive ad una tensione troppo alta generando una consistente elettrolisi del loro liquido e un contemporaneo discreto surriscaldamento, e' quindi bastato un "niente" perche' l'ossigeno e l'idrogeno generati reaggissero in modo esplosivo. Un trattamento di recupero di batterie compromesse (si dice che "un paio di scariche totali l'avevano resa quasi inutilizzabile") richiede costante attenzione e continua verifica del trattamento che, visto lo stato dell'oggetto, e' rischioso.
Immagino che nel caso in discussione vi fosse uno o piu' elementi in cortocircuito e questo abbia sottoposto le celle ancora attive ad una tensione troppo alta generando una consistente elettrolisi del loro liquido e un contemporaneo discreto surriscaldamento, e' quindi bastato un "niente" perche' l'ossigeno e l'idrogeno generati reaggissero in modo esplosivo. Un trattamento di recupero di batterie compromesse (si dice che "un paio di scariche totali l'avevano resa quasi inutilizzabile") richiede costante attenzione e continua verifica del trattamento che, visto lo stato dell'oggetto, e' rischioso.
