IanSolo
Vecio AdV
Messaggi: 8.059
Registrato: Nov 2008
|
RE: Batterie in serie vs unica batteria.
Vediamo di ragionare un po' intorno al quesito:
1) ogni "batteria" di accumulatori e' composta da un gruppo di celle poste in serie (appunto in "batteria" ovvero una di seguito all'altra), prima conseguenza e' che la batteria cosi' composta avra' una tensione pari alla somma delle tensioni delle singole celle che la compongono. La capacita' totale (in Ah) invece sara' la stessa di una singola cella ossia fornira' gli stessi A per lo stesso tempo (Ah) di una singola cella ma a tensione piu' alta: infatti spesso per definire compiutamente la prestazione di una batteria si fornisce il dato in Wh (il prodotto della capacita' in Ah per la tensione in V).
2) Una singola cella NON puo' essere definita "batteria" per la logica di cui sopra, essa e' in effetti correttamente definibile come "pila" (il fatto che sia ricaricabile o no non ne cambia la definizione). Una "batteria" e' quindi un complesso formato da piu' "pile" poste in serie fra di loro. (Va notato che la definizione "pila" e' in effetti ambigua poiche' la famosa "pila di Volta" era in realta' una serie di una grande quantita' di coppie di elettrodi, si trattava quindi piu' precisamente di una "batteria di pile" ma la denominazione e' rimasta)
3) Una batteria di pile esprime le sue migliori prestazioni quando la capacita' delle singole celle e' uguale per tutte e cio' indipendentemente dalla tensione di ciascuna di esse, tuttavia per ragioni che non tratto qui e' bene che le celle che la compongono abbiano le stesse caratteristiche anche in tensione (e quindi siano di fatto realizzate con la stessa tecnologia costruttiva).
4) Parlando di batterie (gruppi di celle in serie) da porre a loro volta in serie e' sufficiente quindi che siano della stessa tecnologia costruttiva e che ABBIANO LA STESSA CAPACITA' , cio' comporta la conseguenza che semplicemente non e' bene porre in serie batterie di fattura diversa (non importa il costruttore, ma nel dubbio..), molto usate o di tanto diversa eta' (dalla data di attivazione) da poter supporre che la loro capacita' sia stata molto diversa o compromessa. Usare batterie dello stesso tipo attivate di recente o certamente in ottimo stato non comporta invece alcun inconveniente poiche' le batterie vengono conservate "a secco" (senza elettrolita) ed attivate poco prima di essere poste in vendita introducendovi la quantita' di soluzione di acido solforico necessaria al loro funzionamento, conseguenza di cio' non e' rilevante quando la batteria sia stata effettivamente costruita, la sua "vita" inizia dall'attivazione ed e' questo che conta.
5) A corollario di quanto detto al punto 4 e' facilmente intuibile che ponendo in serie elementi di capacita' diversa quello a capacita' piu' ridotta si scarichera' per primo e verra' quindi danneggiato rapidamente tentando di utilizzare ulteriormente l'insieme. In pratica la capacita' totale utile di una serie di batterie con diversa capacita' sara' LA CAPACITA' DELL'ELEMENTO MENO PERFORMANTE e fare cio' semplicemente non ha senso (e' la stessa logica per la quale si afferma che la prestazione di una catena e' quella del suo anello piu' debole).
6) Una singola cella (tranne il caso di elementi spiralati per i quali andrebbe fatto discorso a parte) e' formata da piu' coppie di piastre (positive e negative) poste in parallelo fra di loro, NON ha senso quindi temere di porre in parallelo le batterie poiche esse SONO GIA' IN PARALLELO al loro interno, la sola condizione richiesta e' che la tensione delle batterie da parallelare sia la stessa (quindi sia la stessa la loro tecnologia costruttiva) mentre e' indifferente la loro capacita', la capacita' totale sara' semplicemente la somma delle capacita' delle singole batterie utilizzate.
|
|
23-09-2019 22:18 |
|