02-04-2020, 00:28
(06-03-2020, 19:25)oudeis Ha scritto: Sottoscrivo in pieno. Purtroppo gestire un simile gioiello richiede fatica e spese non da tutti sopportabili. Solo una ipotesi associativa potrebbe aiutare alla conservazione non museale di questi esemplari, cosa abbastanza normale in altri paesiSono tra i fondatori del Associazione Vele d'Epoca del Verbano (AVEV), forse il gruppo che è più attivo in Italia per le barche della tradizione. Collaboro con l'Associazione Barche In Legno di Lecco (ABIL). Possiedo due barche in legno 1905 (8,60m 29') e 1943 (5,5m 18'). Ho partecipato a molteplici restauri amatoriali. Non mi voglio vantare, cerco solo di dare credibilità a quello che vorrei dire. Ho fatto sempre tutti i lavori citati DI PERSONA.
Ovviamente rientrare in porto la sera e dare un colpo di canna alla coperta lasciando il tambuccio leggermente aperto su di un VTR non è la stessa cosa che passare almeno 1/2h al rientro a coprire tuga e pozzetto. Certo passare un mese al anno con la barca a terra e fare manutenzione in circa sette gg. (il resto del tempo serve perchè il legno si asciughi) può sembrare disagio. Indubbiamente se non si sa da che parte girare una vite per inserirla è meglio lasciar perdere ma forse non fa per coloro nemmeno una VTR. Cmq una barca da da fare e ha dei costi. La barca in legno costa di più a chi non sa fare ma ... a chi ha passione dona mille volte di più di qualsiasi VTR. Ci sono decine di gioielli in legno; velisticamente più performanti e di maggior carisma che aspettano un armatore appassionato. Con una barca in ordine non si fatica più che con una VTR e costa decisamente meno l'acquisto. Una barca da restaurare, costa il restauro, poi diventa normale manutenzione ma ci vuole passione

A Belgirate (un'ora da Milano, 1h1/2 da Genova) c'è il RURIK ...provare per credere!
Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
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