(04-07-2020 21:33)oudeis Ha scritto: Bella lezioncina! Ma se fai il famoso parallelogramma trovi che il vettore moto della barca ha un angolo maggiore rispetto al vento reale, proprio in conseguenza dello scarroccio, e quindi la risultante sarà spostata sopravento, sia pur di poco.
L'inganno è dato dal fatto che un timoniere sensibile avvertito lo scarroccio poggerà quel tanto che serve a dare una migliore spinta e
un maggior effetto di reazione della deriva. Altri cercheranno di orzare di più per contrastarlo, scadendo miseramente in quello che dici.
no, non hai proprio capito ! Non c'entra nulla il comportamento del timoniere. Sai qual è l'errore che fai: è che tu (sbagliando) dai per equivalente l'angolo del vento apparente che si avrebbe su una barca che tiene una prua 45° al vento reale con 10° di scarroccio e l'angolo che si avrebbe su un'altra che va alla medesima velocità assoluta ma con prua 55° al vento reale e zero scarroccio. L'angolo del vento apparente (cioè l'angolo che il vento fa rispetto all'asse longitudinale delle due imbarcazioni) infatti non è lo stesso. L'unica cosa uguale fra le due ( ma solo se viaggiassero ipoteticamente una accanto all'altra e con identico vento reale) sarebbe la rilevazione polare della direzione del vento apparente, non certo il suo angolo rispetto alla prua.
In sostanza ti sei dimenticato di sottrarre dal risultato del tuo parallelogramma relativo alla barca che scarroccia, la differenza angolare fra la sua rotta reale (quella con lo scarroccio) e quella teorica se il suo scarroccio fosse zero.