10-02-2021, 10:42
Utilizzando lo stesso schema: la Imarroncinichegalleggiano.... ha la sua "presa di terra" (probabilmente l'ultimo posto di distribuzione dell'Enel), che passa dal filo giallo verde; la barca ha la sua "presa di terra" con tutto ciò che è collegato al mare (motore, ecc). La terra permette di proteggere gli utilizzatori di apparecchi in corrente alternata (il 240v).
Dov'è il problema? Attraverso un conduttore può passare anche la corrente continua, quindi se per un qualsiasi motivo il filo gialloverde non fosse assolutamente a 0 volt (vuoi per la centrale di distribuzione, oppure perché una barca accanto a te ha una fuga e una parte della corrente del "suo" filo gialloverde arriva nel tuo attraverso la colonnina di Imarroncinichegalleggiano...., eccetera), ti porti in barca questa microcorrente che passa dai tuoi pezzi metallici per andare in acqua: soluzione potenzialmente rapida per inviare pacchi di molecole di metallo nell'acqua e perdere pezzi di saildrive, elica e compagnia. Per bloccare queste mini correnti continue si mette un "isolatore galvanico": blocca delle differenze di potenziale CC fino a 1-2 volt (quindi blocca il passaggio di eventuali correnti DC vaganti), ma lascia passare la corrente alternata; funziona come terra AC di protezione e blocca l'eventuale corrente DC nociva.
Per gli anodi si parla generalmente di protezione galvanica, è un discorso diverso: non c'è bisogno di terra 240v, non c'è bisogno di nessuna corrente. Due metalli diversi (con potenziale elettrochimico diverso) in contatto immersi in acqua marina tendono a trasferirsi ioni in misura maggiore o minore: uno si consuma per mandare i propri ioni verso l'altro. Per proteggere si collega al metallo più "debole" un pezzo di metallo ancora più debole (anodo) che offrirà i propri ioni -quindi si corroderà- prima del metallo da proteggere. È un fenomeno che si verifica anche se non c'è nessunissima corrente elettrica esterna, né da batterie né da 220v, quindi comunque bisogna tenerne sempre conto. Salvo avere una barca senza nessun pezzo metallico immerso
Dov'è il problema? Attraverso un conduttore può passare anche la corrente continua, quindi se per un qualsiasi motivo il filo gialloverde non fosse assolutamente a 0 volt (vuoi per la centrale di distribuzione, oppure perché una barca accanto a te ha una fuga e una parte della corrente del "suo" filo gialloverde arriva nel tuo attraverso la colonnina di Imarroncinichegalleggiano...., eccetera), ti porti in barca questa microcorrente che passa dai tuoi pezzi metallici per andare in acqua: soluzione potenzialmente rapida per inviare pacchi di molecole di metallo nell'acqua e perdere pezzi di saildrive, elica e compagnia. Per bloccare queste mini correnti continue si mette un "isolatore galvanico": blocca delle differenze di potenziale CC fino a 1-2 volt (quindi blocca il passaggio di eventuali correnti DC vaganti), ma lascia passare la corrente alternata; funziona come terra AC di protezione e blocca l'eventuale corrente DC nociva.
Per gli anodi si parla generalmente di protezione galvanica, è un discorso diverso: non c'è bisogno di terra 240v, non c'è bisogno di nessuna corrente. Due metalli diversi (con potenziale elettrochimico diverso) in contatto immersi in acqua marina tendono a trasferirsi ioni in misura maggiore o minore: uno si consuma per mandare i propri ioni verso l'altro. Per proteggere si collega al metallo più "debole" un pezzo di metallo ancora più debole (anodo) che offrirà i propri ioni -quindi si corroderà- prima del metallo da proteggere. È un fenomeno che si verifica anche se non c'è nessunissima corrente elettrica esterna, né da batterie né da 220v, quindi comunque bisogna tenerne sempre conto. Salvo avere una barca senza nessun pezzo metallico immerso
