07-12-2021, 14:05
Realizzare un impianto di bordo può essere abbastanza semplice se ci sono due batterie (motore/servizi), due staccabatterie, un quadretto con luci e pompe, un caricabatterie a 220 ed un alternatore... serve un buon manuale sul dimensionamento delle protezioni, delle sezione dei cavi lo schema elettrico del motore e poco altro. Se si aggiunge il 220V la cosa è un pò più complicata perchè con la aggiunta di interruttori differenziali (salvavita) qualcuno ne combina di tutti i colori, soprattutto con l'aggiunta di inverter, o generatori. Le norme Iso En 10133 e Iso En 13297 spiegano cosa serve per la parte Dc, e per la parte Ac, anche se alcune indicazioni cantieri molti non le seguono (ad esempio: Differenziali da 10mA nei bagni o nei gavoni, e terra in comune con il negativo batterie)... Ciò che forse non si trova sui libri è quella manualità necessaria per far le cose bene, e spesso la mancanza di attrezzature adatte porta a scorciatoie che compromettono il lavoro magari fatto con tanta buona volontà. Lo dico con conoscenza poichè molte volte ho fornito schemi ad amici e amici degli amici, ma poi manca la pinza per crimpare cavi da 50mm e allora si utilizzano terminali a vite (oibò), oppure mancano prodotti che si trovano solo in magazzini ed a pezzature importanti. Ho grande ammirazione per chi ci mette il cuore l'anima e soprattutto la testa, raggiungendo risultati simili (quando non migliori) dei cantieri, ed in questo modo raggiunge anche la piena conoscenza dell' imbarcazione, e questo in mare è sicuramente un plus enorme, ma quello che invece mi spaventa è il pressapochismo ed a mio parere è in aumento, anche nei cantieri.
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L'ottimismo è solo carenza di informazioni...
