14-07-2023, 13:36
(13-07-2023, 20:47)gutta Ha scritto: Comunque per una barca del modello ed età indicati che non ha segni evidenti di problemi al rigging, aggiungo sempre usata per crociera e regatine nel mare nostrum, mi pare di capire che la ossidazione sia il maggiore pericolo.
Assolutamente vero e aggiungerei che l'ossidazione è un problema spesso subdolo, perché si manifesta con "cricche" difficili da vedere soprattutto sugli elementi delle manovre fisse.
L'ispezione visiva comunque garantisce un ottimo livello di sicurezza, soprattutto se fatta da qualcuno che sa dove andare a .:
Più in generale, tieni presente che il tuo albero è comunque abbondantemente sovradimensionato e i carichi di lavoro non raggiungono mai livelli preoccupanti in un uso normale. Gli eventi che stressano maggiormente albero e sartiame sono:
1. alaggi e vari (per cui è una buona prassi lascare gli arridatoi prima di alare la barca)
2. navigazione con mare brutto, in cui i "colpi" sulle onde e le conseguenti deformazioni di scafo e albero fanno salire di molto i carichi sulle strutture.
3. Eventuali urti sul fondale o in Imarroncinichegalleggiano.... o con altre barche, in seguito ai quali è sempre opportuna una accurata ispezione anche di tutti il rigging (peraltro, cosa alla quale in molti non pensano).
4. "Sbattimento" incontrollato delle vele, che potrebbero provocare i fenomeni che gli ingegneri chiamano di "risonanza" sull'attrezzatura generando sforzi fuori controllo.
5. Errori nel setup dell'albero, con sartiame troppo o troppo poco in tensione, così come errori nelle regolazioni di strallo di poppa o strallo di prua o mast jack (se regolabili) se portati fuori range (ma qui si va sul complicato, uno jeanneau 40 probabilmente ha pure il belin fisso).
6. Da ultimo, ma non ultimo, le modifiche di assetto e di carico della barca che possono portare il suo momento raddrizzante ad aumentare (e così sollecitare maggiormente l'attrezzatura dell'albero). Un bulbo più raddrizzante ad esempio esige un ridimensionamento di albero e sartiame.
Tutti gli sforzi invece generati dal piano velico anche sotto raffica sono stati abbondantemente calcolati in sede di progetto e non comportano "stress" che possano danneggiare le attrezzature. Anche perché esiste un bellissimo limitatore naturale degli sforzi costituito dal momento raddrizzante proprio dell'imbarcazione (che in pratica sotto carico "sbanda" alleggerendo il carico sul sartiame). Questo significa ad esempio che si può spudoratamente aumentare le superfici di randa e genova senza preoccuparsi che ciò comporti aumenti di carico su albero e attrezzature (per alcuni forse sarà incredibile ma è vero!)
Per concludere questo pippone, se non hai in programma la circumnavigazione del globo non preoccuparti, fai o fai fare un accurato controllo visivo, cambia eventualmente a preventivo le cose che si muovono tipo le pulegge e le copiglie (importanti!!!!), lubrifica bene gli arridatoi e goditi la tua barca!
