RE: Incompatibilità tra monocomponente e bicomponente
da professionista del mestiere scrivo 2 righe. per molti saranno una ovvietà ma per altri magari no. a Ghibli che deve riverniciare l'interno della sua barca, ho consigliato di fare una prova con uno straccio imbevuto di acetone, per vedere se la vernice esistente vecchia da ricoprire con quella nuova, sia mono o bicomponente... ma pèrchè questa prova? le monocomponenti, hanno la caratteristica di asciugare senza ausilio di catalizzatori, in un tempo solitamente piu lungo del 30%. sono semplici da applicare, finito di usarle chiudi la latta ed è sempre pronta all'uso ecc... e queste solitamente sono nitro, sintetiche, in parte acriliche, e all'acqua, ogni una con delle caratteristiche particolari. MA allora, se asciuga ugualmente, perchè non posso sovra applicare una bicomponente ad una mono componente? il motivo è che la MONO componente, una volta perfettamente asciugata in superficie e in spessore, "chimicamente" non ha la FORZA di reggere una sovrapposizione con una vernice BIcomponente che per asciugare crea delle tensioni superficiali importanti dovuta alla reazione del catalizzatore sullo strato su cui sono applicate. Capirete quindi che una MONO, essendo piu "morbida" di una BI, si rimuove smollandosi e staccandosi dalla superficie sotto. Quindi è ESTREMAMENTE Importante sapere che tipo di vernice ci sia sotto. Poliestere e epossidica sono due mondi a se. il poliestere si catalizza al 2% con perossido e, per modificare e "gestire" il pot life (periodo di tempo in cui il prodotto catalizzato rimane nella forma liquida prima di catalizzare di di colpo), si può accelerare sempre al 2%con cobalto, un liquido blu/violetto... questo velocizza la catalisi e ci permette di gestire il "liquido" a seconda dei lavori da fare. Epossidica e Poliestere sono termoindurenti, per cui la catalisi avviene per surriscaldamento (...). è difatti molto importante disperdere il prodotto ancora liquido ammassato in latte o bicchieri, prima che questo "parta", perchè potrebbe autoincendiarsi... La resina Epossidica necessita temperature e umidità specifiche per l'utilizzo, non solo ambientali (luogo di lavoro) ma anche fisiche: non è che potete mettervi a resinare con una latta di resina presa dalla cantina a 3 gradi perchè questa non catalizzerà mai e se lo dovesse fare, poi rimarrebbe quel appicciosiccio in superficie classico della resina non partita. Poliestere uguale, sempre al caldo va tenuta e sempre ben curata la catalisi al 2% (consultare sempre comunque schede tecniche!!)
N. b il poliestere non attacca sopra epossidica mentre l'epoxi attacca "quasi" su tutto tranne le plastiche, difatti si usano sacchetti di plastica o schotch da pacchi per creare film distaccanti.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-01-2024 14:22 da lupo planante.)
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